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“Ne’ la Commissione europea, né l’Eu Pilot, ne’ tantomeno il Ministero dell’Ambiente hanno mai avanzato la richiesta e disposto la necessità di sospendere tutte le procedure di valutazione di incidenza nelle Zone a Protezione Speciale del Comune di Messina”. A chiarirlo, proprio dopo un’interlocuzione con il direttore generale del Ministero all’Ambiente, Carlo Zaghi, sono stati i componenti del “Laboratorio Propositivo Permanente” che, questa mattina, in conferenza stampa, hanno illustrato i contenuti della nota ricevuta dagli uffici romani a cui si erano rivolti lo scorso febbraio.
“Più volte ci siamo confrontati con l’Amministrazione comunale e, in particolare, con il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Salvatore Mondello, su quello che riteniamo un ingiusto e arbitrario stop ed, anche per questo, abbiamo deciso di interpellare il Ministero all’Ambiente che ha messo nero su bianco come nessun blocco dell’esame delle procedure ambientali è stato disposto dagli organi ministeriali o europei – ha affermato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina Pino Falzea – e non solo risultano arbitrari e illegittimi i provvedimenti di stop dell’esame delle procedure ambientali relative a piani edilizi e/o interventi agricoli imposti dai dirigenti dei Dipartimenti Urbanistica e Ambiente della Regione Sicilia, ma rischiano di rappresentare un boomerang per la mole di ricorsi già generati o potenziali”.
Il blocco, come si ricorderà, era stato sollecitato dall’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente e disposto dai due dipartimenti regionali che, nel maggio del 2019, hanno comunicato al Comune di Messina la sospensione di tutte le procedure in corso di valutazione di incidenza ambientale, di fatto, disponendo “lo stop a ogni attività edilizia in oltre il 70% del territorio comunale, compresi i territori già totalmente antropizzati, per i quali è difficile immaginare compromissioni della rete natura 2000” chiariscono i rappresentanti del “Laboratorio Propositivo Permanente”, l’ampio fronte composto da Ordine degli architetti, Ordine regionale dei geologi siciliani, Ordine dei dottori agronomi e forestali, Ordine dei periti industriali, Collegio interprovinciale degli agrotecnici, Collegio dei geometri, Uil Messina, Sicindustria, Ance Messina, Inarsind, Fondazione Architetti nel Mediterraneo, Legambiente dei peloritani, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Un.i.coop e CapitaleMessina.
Ribadendo che l’arbitraria determinazione dei dirigenti della Regione Siciliana e, a cascata, di quelli del Comune di Messina hanno minato fortemente lo sviluppo economico e sociale cittadino, tutti i rappresentanti del “Laboratorio Propositivo Permanente” concludono che: “Alla luce dell’esito dell’interlocuzione avuta col Ministero, è opportuno adesso che gli uffici preposti esaminino le procedure presentate dai cittadini e ferme da lunga data, ed esprimano, con celerità europea, i pareri richiesti. Sappiamo bene che ha più alcun senso l’espansione edilizia della città, ma negare anche la possibilità di riqualificazione e stoppare qualsiasi intervento, anche sui terreni agricoli, significa mettere, immotivatamente, una pietra tombale su tanti settori dell’economia cittadina”.