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“Accolgo con favore l’avvio del progetto Home – POC Me IV 3.1.F, presentato oggi a Palazzo Zanca e destinato al sostegno delle famiglie più fragili nel pagamento di affitti e utenze. È senza dubbio un’iniziativa positiva che riconosce il diritto alla casa come elemento fondamentale di dignità e stabilità per tanti cittadini messinesi”, lo dichiara in una nota il Consigliere Comunale Capogruppo Lega-Prima l’ Italia, Cosimo Oteri.

“Da consigliere comunale della Lega, considero questo intervento un buon auspicio, ma allo stesso tempo ritengo doveroso sottolineare alcune criticità: sarà difficile trovare proprietari disposti ad affittare con garanzie solide se il contributo è previsto soltanto per un anno. La continuità temporale del sostegno deve essere al centro di ogni politica abitativa seria, altrimenti il rischio è di offrire una soluzione provvisoria che non garantisce vera sicurezza alle famiglie.

Questa nuova misura, inoltre, mette in evidenza il fallimento dell’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi ERP: a fronte di oltre 1.200 domande presentate, soltanto poche decine troveranno risposta concreta. Patrimonio S.p.A., pur disponendo di quasi 17 milioni di euro di fondi PINQuA, si è dimostrata incapace di acquistare immobili sul libero mercato, lasciando così inevase le aspettative di centinaia di famiglie.

Un ulteriore chiarimento dovrà riguardare la compatibilità del contributo con l’Assegno di Inclusione (ADI), dal momento che molti percettori già ricevono una quota specifica per il canone di locazione. È indispensabile evitare sovrapposizioni e disuguaglianze tra i beneficiari.

Ribadisco quindi il mio apprezzamento per l’avvio di Home, ma chiedo con forza che questa misura si trasformi in un percorso strutturato e duraturo, capace di dare vere certezze ai cittadini. Allo stesso tempo, vigileremo affinché il fallimento del bando ERP non venga dimenticato e vengano assunte responsabilità chiare da chi, pur avendo risorse a disposizione, non è riuscito a tradurle in soluzioni concrete per la città.

Se anche un solo euro dei fondi PINQuA dovesse andare perso, sarò costretto, dopo avere condiviso la posizione con i colleghi del mio gruppo politico, a chiedere le dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione di Patrimonio S.p.A”.