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Con una nota, il sindaco Giovanni Formica ha ribattuto alle perplessità evidenziate dal dal movimento civico “Amiamo Milazzo” relativamente all’entrata in funzione dello “Street control” . Di seguito il testo  diramato dal sindaco.

“L’applicazione delle sanzioni per violazioni delle norme del codice della strada, così come di ogni altra disposizione di legge, non presentano natura discrezionale – scrive Formica – sicché il sindaco in nessun modo può “scegliere” se e quando effettuare i relativi controlli che, naturalmente, sono di competenza del Comando di Polizia Locale. Peraltro, non posso non segnalare una palese incoerenza tra l’affermazione secondo la quale “le regole e il codice della strada vanno rispettali e che il disordine viario non piace a nessuno …” e l’ulteriore considerazione che qualifica come una “tassa” i verbali eventualmente elevati che, in ragione della affermata crisi economica, andrebbero, secondo la sua prospettazione. abbuonati o addirittura evitati. In tale ultima ipotesi, peraltro, non mi è chiaro con quali modalità sarebbe opportuno intervenire per evitare i fenomeni, assai massicci, della sosta selvaggia o della doppia fila, così come quello, assai più pericoloso, della circolazione di veicoli privi di copertura assicurativa”.
“E’ pure il caso di sottolineare – prosegue il primo cittadino – che il numero assai esiguo di agenti della polizia locale e i divieti normativi di procedere a nuovi reclutamenti, suggeriscono, per mantenere condizioni accettabili di ordine nel traffico urbano, di utilizzare ausili tecnologici che, ormai, in tutte le città d’Italia vengono impiegati regolarmente. Ciò ancor più allorquando, come nel caso di Milazzo, l’utilizzo di tali strumenti è preceduto da puntuali comunicazioni in chiave preventiva.
Nella circostanza, avendo appreso con piacere dalla stampa che il suo movimento, di recentissima costituzione, aspira a diventare riferimento della cittadinanza alle prossime consultazioni elettorali, formulandole i migliori auguri, faccio voti perché, al di là dell’utilizzo di formule retoriche sulla “migliore qualità della vita”, voglia contribuire a sensibilizzare la cittadinanza al rispetto delle regole, a partire da quelle che governano la circolazione stradale, nella consapevolezza che cedere alla tentazione di assecondare o giustificare condotte irregolari può, sul momento, accrescere qualche simpatia, ma, nel tempo, mina alla radice il sistema di valori che assicurano la civile convivenza, promuovendo le furberie a tutto danno dei cittadini diligenti”.