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Lavori di riqualificazione dell’area esterna limitrofa al Castello, nessuna irregolarità. Lo ha sancito il dipartimento Urbanistica della Regione, riscontrando gli esposti che erano stati presentati sia dai consiglieri comunali di minoranza (Italiano, Crisafulli e Andaloro), sia dall’associazione italiana medici per l’ambiente (Isde).

Nel provvedimento di chiusura del procedimento, inviato anche alle altre autorità chiamate in causa dai denuncianti (Procura, Prefettura, Ministero della Cultura, Soprintendenza), il dirigente generale dell’Assessorato, Giuseppe Battaglia evidenzia che “alla luce di quanto accertato, documentato e debitamente autorizzato dalle autorità competenti, l’intervento in oggetto risulta conforme alla normativa urbanistica, edilizia, paesaggistica e ambientale vigente, conciliando le esigenze di tutela del patrimonio storico e paesaggistico con quelle di accessibilità e valorizzazione turistica del territorio”.

Nel ripercorrere l’iter della questione, il direttore generale spiega che è stato chiesto a seguito degli esposti ricevuti “un dettagliato rapporto al Comune, dal quale è emerso che i lavori in corso interessano un’area adiacente alla cinta muraria tardo-cinquecentesca del Castello di Milazzo, e sono finalizzati alla riqualificazione urbana e al miglioramento della fruizione turistica del sito; l’area ricade in zona territoriale omogenea Al “Zona di tutela monumentale” del vigente P.R.G., nonché nell’ambito di operatività del Piano Paesaggistico Ambito 9 della provincia di Messina, in quanto soggetta a vincoli di tutela paesaggistica, archeologica e ambientale e gli interventi previsti – consolidamento geomorfologico, sistemazione del pendio, miglioramento dell’accessibilità e realizzazione di percorsi pedonali – rientrano tra quelli consentiti dall’art. 35 delle Norme tecniche di attuazione, a condizione che siano eseguiti sotto la sorveglianza della competente Soprintendenza, circostanza confermata nella documentazione pervenuta”.

Altro aspetto evidenziato riguarda il progetto che – si legge nel documento della Regione – “ha conseguito tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente, tra cui due autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dalla Soprintendenza per i Beni culturali ed ambientali di Messina (una per il progetto originario, l’altra per la successiva variante); l’autorizzazione sismica rilasciata dall’Ufficio del Genio Civile di Messina; o il parere favorevole ai fini del finanziamento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sulla base dei criteri DNSH (Do No Significant Harm) e nel rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM). La Soprintendenza ha qualificato l’intervento come di lieve entità e ha disposto apposita vigilanza archeologica in corso d’opera, con sopralluoghi effettuati nei mesi di marzo, maggio e giugno 2024 da personale tecnico specializzato; e le opere realizzate – tra cui il parapetto in cemento armato e ferro, i cordoli di contenimento e gli interventi di modellamento del pendio – risultano funzionali alla stabilità geomorfologica dell’area e alla fruibilità pubblica, in particolare per soggetti con disabilità o mobilità ridotta, in conformità del Regolamento Edilizio vigente. Il Comune ha altresì precisato che non sono previsti parcheggi per autobus, ma esclusivamente un’unica area di sosta temporanea, con apposita rampa di accesso, destinata alla fermata breve di mezzi di trasporto collettivo a prevalente vocazione turistica, finalizzata a supportare l’accesso all’area monumentale senza alterarne la morfologia né comprometterne il contesto paesaggistico.
Infine è stato chiarito che una particella dell’area (la n. 57) non risulta compresa nel vincolo di notevole interesse monumentale riferito al Castello di Milazzo, come confermato dalla nota dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali nell’agosto dello scorso anno”. Da qui la chiusura del procedimento.

“Ancora una volta è stata ribadita la piena regolarità delle opere avviate da questa Amministrazione – ha detto il sindaco Pippo Midili -. Era accaduto con piazza Marconi, villa Nastasi, l’ex mercato coperto, il parcheggio di via Impallomeni e si è ripetuto con questo intervento all’esterno del Castello. Accuse pesanti da parte di chi in maniera superficiale e rifiutando di leggere la documentazione pure messa a disposizione, ormai da anni porta avanti la propria opposizione senza alcun fondamento ma solo in maniera strumentale e soprattutto populistica”.