“Apprendiamo con profonda delusione e sincera preoccupazione quanto avvenuto in merito alla vicenda dello “spazio neutro” del Comune di Milazzo, – scrive in una nota Saverio Todaro dell’Associazione Esseri Uguali
– tema già oggetto di interpellanza da parte dell’Associazione Esseri Uguali, prontamente accolta e fatta propria dalla Consulta Giovanile di Milazzo, e successivamente portata all’attenzione dell’Amministrazione comunale, nonché del Deputato regionale On. Ismaele La Vardera, di diversi Consiglieri comunali Alessio Andaloro e Lorenzo Italiano, e del Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Sicilia, Prof. Giuseppe Lo Vecchio.
L’iniziativa, come noto, nasceva dalla richiesta di adeguare lo spazio destinato ai colloqui protetti e agli incontri tra minori, genitori e operatori dei Servizi Sociali — il cosiddetto spazio neutro — ai criteri stabiliti dalle linee guida nazionali e dai principi sanciti dall’art. 3 della Costituzione italiana, che impegna la Repubblica a rimuovere ogni ostacolo che limiti l’uguaglianza e impedisca il pieno sviluppo della persona umana.
Lo spazio neutro, infatti, non è un semplice locale amministrativo.
È un luogo dal profondo valore relazionale e psicologico, concepito per garantire al minore un ambiente protetto, accogliente e affettivamente equilibrato, nel quale possa mantenere — o ricostruire — la relazione con il genitore non convivente, all’interno di un contesto vigilato ma non coercitivo.
Le linee guida del CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) sottolineano come lo “spazio neutro” debba essere pensato non per “neutralizzare” i conflitti tra gli adulti, bensì per accompagnare il minore in un percorso di incontro sereno, di crescita e di ricomposizione dei legami familiari.
Proprio per questo, appare incomprensibile e inopportuno quanto registrato nei giorni scorsi: la sostituzione della targhetta “Spazio Neutro” con la dicitura “Stanza Colloqui”.
Un gesto che, seppur apparentemente formale, tradisce una grave sottovalutazione del significato simbolico, psicologico e normativo dello spazio stesso.
Apprendiamo, inoltre, che i locali continuerebbero ad essere utilizzati per le medesime funzioni, senza tuttavia possedere i requisiti minimi di idoneità ambientale e strutturale previsti dalla normativa e dalle buone prassi in materia di tutela minorile: locali spogli, privi di colori, giochi o arredi adatti all’età dei bambini, e situati in un contesto poco conforme alla funzione di accoglienza e protezione che dovrebbero garantire.
In tale scenario, non possiamo non esprimere forte perplessità nei confronti dell’operato dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milazzo, Avv. Natascia Fazzeri, alla quale chiediamo pubblicamente di fornire chiarimenti in merito alla decisione assunta e, soprattutto, di rassicurare la cittadinanza sul fatto che lo spazio neutro non sia stato di fatto eliminato o snaturato nella sua funzione.
Un’Amministrazione comunale, attraverso i propri Servizi Sociali, ha il dovere di assicurare ai soggetti fragili — e in particolare ai minori — un ambiente tutelato e conforme ai più alti standard di protezione e rispetto della dignità personale.
Abbiamo pertanto richiesto l’intervento del Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Prof. Giuseppe Lo Vecchio, affinché possa verificare lo stato attuale dello spazio in questione, chiarire la posizione dell’Amministrazione e garantire che Milazzo non venga meno ai principi fondamentali di tutela minorile, come sanciti dalle norme vigenti e dalle linee guida nazionali.
Riteniamo che la cura e l’attenzione verso i luoghi di incontro tra genitori e figli in situazioni di vulnerabilità rappresentino un indicatore tangibile del grado di civiltà e sensibilità sociale di una comunità.
Chiediamo quindi che il Comune di Milazzo, nella persona dell’Assessore competente, si adoperi con tempestività per ripristinare pienamente la dignità e la funzione dello spazio neutro, restituendolo ai bambini e alle famiglie che più ne hanno bisogno — con rispetto, professionalità e umanità”.