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Alle ore 15.00 di oggi, martedì 23 aprile 2019, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa sarà al Castello di Milazzo (ME) per una attesa visita in un luogo simbolo della lotta ambientalista. 

La presenza del Ministro assume grande rilevanza per fatti specifici a partire dalla ripresa dell’iter dell’Area marina protetta “Capo Milazzo” all’impegno del sottosegretario Alessio Villarosa volto a stoppare il progetto dell’inceneritore della Valle del Mela, al fatto che lo stesso il Ministero dell’Ambiente si è costituito parte civile in uno dei procedimenti che vede la Raffineria di Milazzo davanti ai giudici per reati ambientali. Significativa nella sala del Castello ove si terrà l’incontro la presenza dello scheletro di un capodoglio lungo 15 metri, morto impigliato nelle reti illegali dei pescatori, dopo aver ingerito chili di plastica. Proprio in questo contesto il Ministro Costa illustrerà ai presenti il disegno di legge SalvaMare, approvato dal Consiglio dei Ministri, che consente ai pescatori di raccogliere la plastica in mare per conferirla nei porti e la campagna nazionale e regionale “plastic-free” per ridurre l’uso della plastica nei luoghi pubblici.

Manifesta soddisfazione Legambiente che in un comunicato afferma: “Accogliamo con favore ed interesse la visita del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa a Milazzo. E’ un segnale di attenzione verso una zona già dichiarata ad alto rischio di crisi ambientale nonchè SIN dal 2006. Ci preme ricordare il più che trentennale impegno di Legambiente sulle problematiche della Valle del Mela iniziato con il referendum contro la trasformazione a carbone della centrale Enel, fino alla battaglia vinta sulla realizzazione di un inceneritore all’interno della stessa. Abbiamo poi seguito con grande attenzione il percorso delle bonifiche presentando in più di un’occasione attraverso i nostri dossier i deludenti risultati sull’attuazione delle stesse nonostante la sottoscrizione di un accordo di programma con relativo impegno delle somme. Al ministro chiediamo un cambio di passo, che può concretizzarsi solo attraverso la messa in opera di tutte le azioni che vadano nella direzione di una economia circolare, cominciando dalla realizzazione di tutti gli impianti per una corretta gestione dei rifiuti, a partire dal digestore anaerobico per la produzione di biometano dalla frazione umida, nonchèda impianti per il recupero della frazione secca, potendo contare su aree idonee nella zona industriale che così andrebbe valorizzata in maniera sostenibile. La recente istituzione dell’Area Marina Protetta, al cui percorso abbiamo partecipato attivamente, testimonia come per Milazzo ed il suo comprensorio sia possibile un modello di sviluppo altenativo a quello industriale, ed unito alle eccellenze in campo agricolo florovivaistico, può dare una concreta speranza di occupazione nel rispetto degli equilibri naturali che già hanno subito troppe alterazioni nel tempo. Non va infatti dimenticata la presenza altamente impattante fin dagli anni 60 della Raffineria di Milazzo, che è in fase di revisione AIA e che continuiamo a seguire nella corretta applicazione delle migliori tecniche per ridurre drasticamente le emissioni.”