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“Non è possibile che ogni qualvolta si proceda alla predisposizione della nuova rete ospedaliera si penalizza l’ospedale di Milazzo”. Va giù duro il sindaco Pippo Midili che questa mattina è intervenuto a Messina alla riunione svoltasi nella sede della Città Metropolitana degli amministratori locali con l’assessore regionale della Salute, Daniela Faraoni, i vertici dell’Asp la presentazione della nuova rete ospedaliera in provincia di Messina.

“Il “Fogliani” – ha detto Midili – è l’unico ospedale della provincia che si fa carico di un intero hinterland compresa la città di Barcellona che con il pronto soccorso chiuso necessariamente deve rivolgersi a Milazzo creando congestione al pronto soccorso che, a dirlo sono i dati, registra i maggiori ingressi di tutta la provincia. È quindi opportuno non solo non tagliare un solo posto letto , ma potenziare le aree dell’emergenza, come la medicina d’urgenza, l’ortopedia e la chirurgia, e vista la presenza dell’unica neurologia della provincia è opportuno dare seguito alla richiesta dell’Asp di inserire nella rete la Stroke unit. E’ assurdo infatti che un paziente colpito da ictus venga spostato in altra sede”.

Il primo cittadino fa anche riferimento alla pediatria che – ha detto – “rappresenta l’unico approdo di un bacino di abitanti di 200 mila abitanti. Non prevedere il potenziamento corrisponderebbe ad una scelta non utile al territorio”. “In buona sostanza – conclude il sindaco – Milazzo è anche l’ospedale adiacente ad una delle zone industriali puoi grandi della Sicilia con la presenza di un petrolchimico e solo questo dovrebbe bastare per pretendere il potenziamento. Accoglie anche parecchi ricoveri di emergenza di pazienti provenienti dalle isole Eolie e si trova in un territorio che ogni anno registra un movimento di oltre un milione di passeggeri. Non è mia intenzione fare riferimenti ad altri presidi, ma ribadisco la necessità che Milazzo, riconosciuto presidio di primo livello sia tenuto nella giusta considerazione per quanto riguarda la prima emergenza, che è la prima accoglienza del paziente che quasi sempre è decisiva per salvare molte vite”.