Nel corso della seduta di consiglio comunale di giovedì sera, la consigliera Maria Magliarditi, in sede di interventi preliminari ha ritenuto doveroso fare una riflessione sulla situazione che si registra a Gaza. Ecco il contenuto del suo intervento:
“Ci sono momenti in cui il silenzio diventa complicità. E quello che sta accadendo a Gaza oggi è uno di quei momenti. Non servono più analisi complesse, non servono distinzioni di schieramento o giustificazioni storiche: ciò che vediamo ogni giorno è una realtà cruda, fatta di dolore, distruzione e morte.
Le immagini che arrivano sono inequivocabili. Non lasciano spazio all’immaginazione: bambini feriti, famiglie cancellate, edifici ridotti in polvere, vite spazzate via in un istante. Nessun filtro può attenuare tutto questo. Non possiamo più fingere di non sapere. Non possiamo dire di non aver visto.
È una tragedia che si consuma sotto gli occhi del mondo, eppure sembra che tutto continui come se nulla stesse accadendo. Ma noi non possiamo rimanere immobili. Non possiamo restare spettatori di un’umanità che si sgretola.
Gaza è diventata il simbolo di una sofferenza estrema e inaccettabile. Lì il tempo non scorre: si blocca, si ripete, si spegne. Ogni giorno è un incubo, ogni notte un’attesa. La normalità è fatta di paura, di assenza, di sopravvivenza. E nessuno – nessuno – dovrebbe essere costretto a vivere così.
Oggi, in questo consiglio, non chiedo solo parole di solidarietà. Chiedo consapevolezza. Chiedo che riconosciamo, con onestà e coraggio, che davanti a una simile barbarie non si può restare neutrali.
La neutralità, in questi casi, è una scelta. Ed è una scelta sbagliata.
Non ci sono vite più importanti di altre. Non ci sono dolori che meritano più attenzione di altri.
Esistono solo esseri umani. E quando gli esseri umani vengono privati della dignità, del futuro, perfino della possibilità di sperare… allora tocca a noi, che abbiamo voce, ricordarli, parlarne, pretendere che qualcosa cambi.
La memoria non serve a nulla se non ci spinge ad agire nel presente. Non ha senso commemorare le tragedie del passato se, oggi, accettiamo l’ingiustizia come parte della normalità.
Gaza non è lontana. Gaza riguarda tutti noi. Perché quando l’indifferenza prende il sopravvento, perdiamo un pezzo della nostra umanità. E in quel momento, in silenzio, bruciamo anche noi.”
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