Fine campagna di raccolta nocciole nei Nebrodi: annata difficile ma si guarda al futuro con il progetto
IGP “Nocciola di Sicilia”.
Si è conclusa nei giorni scorsi la campagna di raccolta delle nocciole in provincia di Messina, con
particolare riferimento all’area dei Nebrodi. Un’annata che, come confermato dai dati di raccolta,
registra una riduzione della produzione di circa il 70% rispetto alle medie stagionali.
Le cause di questa crisi produttiva sono molteplici: cascola precoce, attacchi di cimice e ghiri,
difficoltà di impollinazione durante la stagione invernale (gennaio/febbraio), unite alla vetustà dei
corileti nebroidei e alla mancanza di pratiche colturali adeguate come potature, aerazione delle
chiome e corretti apporti nutritivi.
Il comparto corilicolo dei Nebrodi si estende su oltre 6.000 ettari coltivati, con una produzione che
nelle annate migliori raggiunge le 12.000 tonnellate di nocciole, per un valore di produzione lordo
vendibile di circa 30 milioni di euro e un impatto occupazionale stimato in oltre 300.000 giornate
lavorative.
Le coltivazioni si trovano su terreni collinari compresi tra i 400 e i 1000 metri s.l.m., spesso di difficile
accesso e con forti limitazioni alla meccanizzazione, sia in fase di gestione agronomica che di
raccolta.
Nonostante le difficoltà, il territorio guarda avanti con spirito di rilancio. È infatti in corso, a cura del
GAL Nebrodi Plus, il processo di riconoscimento dell’IGP “Nocciola di Sicilia”, un’iniziativa che
mira a valorizzare la qualità e l’identità del prodotto e a rafforzare la filiera locale, dalla
trasformazione dolciaria al gelato artigianale fino ai semilavorati.
L’obiettivo è costruire un modello di sviluppo sostenibile fondato sulla “Dop economy” e sul turismo
esperienziale, in cui la nocciola dei Nebrodi torni ad essere simbolo di eccellenza, tradizione e futuro
per le comunità rurali del territorio.
La FAS – Federazione Agricoltori Siciliani – sollecita la Regione Siciliana a dichiarare lo stato
di calamità naturale per danni al prodotto agricolo.
Il Presidente del GAL Nebrodi Plus, Francesco Calanna, ha dichiarato:
«L’attività del GAL si è rivelata una fiaccola di speranza per il comparto corilicolo siciliano,
duramente colpito da una crisi senza precedenti. Si stima una perdita produttiva pari al 70%, con
punte ancora più elevate nelle coltivazioni biologiche. Numerosi piccoli agricoltori hanno rinunciato
alla raccolta, scoraggiati dall’entità del danno. Il bilancio economico è drammatico: oltre 20 milioni
di euro di perdite per gli operatori agricoli dei Nebrodi e per l’intera filiera, che comprende gelaterie
artigianali, laboratori dolciari e la produzione di derivati della nocciola, oggi gravemente
compromessa.»
A rafforzare l’appello, interviene anche il Presidente del Comitato promotore per il riconoscimento
IGP “Nocciola di Sicilia”, Ing. Antonio Natoli:
«In un’annata catastrofica come questa, l’unico spiraglio di fiducia è rappresentato dalla prospettiva
di ottenere il marchio IGP. La Regione Siciliana, di fronte a un quadro agrario compromesso da anni
e aggravato da eventi atmosferici avversi – come la persistente nebbia nei mesi di maggio e giugno e
le successive giornate di scirocco – dovrebbe attivarsi con urgenza per la richiesta dello stato di
calamità naturale, al fine di garantire ristoro ai produttori colpiti.»