Con la chiusura della Terza Edizione di No.Strano – Il Festival del Cibo e delle Tradizioni Popolari, la piccola frazione di Santa Maria ha dimostrato ancora una volta come siano le comunità, con i loro gesti antichi e i sapori autentici, a custodire l’anima più vera della Sicilia.
Per tre giorni, dall’11 al 13 settembre, le stradine del borgo si sono riempite di visitatori, profumi e suoni. No.Strano non è stata soltanto una festa: è stato un laboratorio a cielo aperto in cui si è parlato di turismo sostenibile e futuro dei borghi, ma soprattutto si è celebrato ciò che unisce le persone da sempre: il cibo.
Al centro della manifestazione gli stand enogastronomici, veri protagonisti di un viaggio nei sapori dei Nebrodi. Ogni piatto ha raccontato non solo una ricetta, ma una storia di passione e rispetto per le materie prime.
La carne di capra al forno con patate, preparata dalla Trattoria Brasarella di San Piero Patti, ha ricordato la lentezza e la sapienza delle cucine contadine, dove il tempo di cottura era parte della convivialità. I maccheroni fatti a mano della Pasta Giovenco di Librizzi hanno messo in luce l’arte della pasta fresca, un lavoro di mani esperte che custodiscono ancora i segreti della tradizione. Le frittole della Macelleria Bella di Campogrande hanno portato sulla tavola la memoria della cucina povera, che non sprecava nulla e trasformava cotenne, muso e costine in un piatto ricco di gusto e significato sociale. Il Panificio Antichi Sapori di Scaglione ha infine celebrato l’identità siciliana con i suoi arancini alla norma e al ragù, i cannoli e il panino al suino nero dei Nebrodi: sapori che, pur essendo icone dell’isola, rivelano in ogni boccone la cura artigianale di chi li prepara.
Questi piatti sono testimonianze di un sapere antico, che continua a vivere grazie a chi sceglie di mantenerlo vivo e di raccontarlo al mondo.
No.Strano è stato anche confronto e dibattito. Il convegno inaugurale – dal titolo “Rete, relazioni e ripopolamento: il percorso virtuoso del turismo sostenibile verso la D.M.O.” – ha visto la partecipazione di autorità regionali, sindaci, rappresentanti di associazioni e studiosi. Un momento di riflessione che ha ribadito quanto sia fondamentale fare rete per contrastare lo spopolamento dei piccoli centri e trasformare i borghi in destinazioni turistiche integrate e sostenibili.
Alle parole sono seguiti i fatti: la partecipazione della comunità locale, l’impegno della Pro Loco di Santa Maria guidata da Maria Tricoli con il vicepresidente Francesco Di Salvo, e la collaborazione con le aziende del territorio hanno reso possibile un festival che unisce tradizione e innovazione, memoria e futuro. Non è mancata musica. Live e tributi hanno animato le serate, confermando che la cultura popolare non è fatta solo di cucina ma anche di socialità, festa e condivisione.
«Ringraziamo l’Assessore Regionale Evira Amata, i Sindaci del Comune di Montalbano Elicona Antonino Todaro e di San Piero Patti Cinzia Marchello, gli Assessori del Comune di Montalbano Elicona Fabio Truglio, Mario Sidoti, Delia Neculaita, Nicola Bartolone. Ringraziamo il consigliere comunale di Santa Maria, Giusy Arlotta, per l’impegno istituzionale concreto e fattivo, tutti i relatori del convegno, le aziende coinvolte, gli artisti che hanno animato le serate Margary Signorino accompagnata dagli Aristos, Fortunato Salvadore, i Bezz Bizz. Ringraziamo inoltre tutti i volontari e la protezione civile. Senza l’impegno sinergico di tutti, non sarebbe stato possibile. Grazie anche al pubblico e a chi da tre anni ci segue e sostiene» così ha dichiarato la Pro Loco Santa Maria APS, organizzatrice dell’evento.
La chiusura di No.Strano 2025 lascia un segnale forte: il cibo non è soltanto nutrimento, rappresenta un patrimonio culturale; i borghi non sono cartoline sbiadite, definiscono una comunità che custodisce tesori di identità e saperi. L’esperienza di Santa Maria dimostra che, con coraggio e passione, anche un piccolo centro può diventare protagonista di un racconto più grande, capace di proiettarsi verso il futuro.