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“Tantissime le segnalazioni che sono arrivate da parte di cittadini di tutta Italia sul canile di Patti, a me, e al mio collega Alessio Villarosa. Abbiamo fatto diversi accessi agli atti che peró non ci hanno rassicurati.” Asserisce Paolo Bernini portavoce parlamentare del Movimento Cinque Stelle, che continua: “Per questo mi sono recato per constatare se quanto mandato in onda dalle tv nazionali, e dalle foto che circolano in rete corrispondessero alla realtà. Purtroppo  ho potuto verificare che la situazione è drammatica: nessuna segnaletica che indichi la presenza della struttura, nessun cancello, nessun operatore, nessun direttore sanitario, gabbie di fortuna ricavate con reti di materassi, cani scheletrici, cuccioli in gabbiette di pochi centimetri. Questo è lo scenario che mi sono ritrovato davanti.
Tra l’altro molti cani, non essendoci recinzioni perimetrali, correvano sulla vicina strada col rischio di restare uccisi o di provocare gravi incidenti agli automobilisti.

Ho richiesto un immediato intervento del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, che ringrazio, coadiuvati dai forestali e insieme ai veterinari dell’Asl.

Pare che la struttura sia sotto sequestro da una decina d’anni ma non c’e’ alcun sigillo.  E mi domando: dopo 10 anni come mai nessuno ha ancora messo in sicurezza gli animali? Il veterinario Asl ha inoltre asserito che lì non potevano entrare altri animali, ma purtroppo, ho trovato diversi cuccioli.
Alcuni cani mangiavano le proprie feci, altri avevano gli occhi infestati da mosche e ferite infette, cani con patologie infettive sono insieme ai cani sani; parerebbe inoltre che la struttura sia un focolaio di leishmania e leptospirosi.

La proprietaria del fondo ha asserito che molti dei cani sono chippati a nome del Sindaco e che le vengono consegnati direttamente dalla polizia municipale. Qualora ció corrispondesse al vero e dovesse esser riscontrato dagli accertamenti in corso, provvederó a presentare, insieme al deputato Villarosa, un’interrogazione ai Ministri competenti e a denunciare il Sindaco, diffidandolo affinché dia immediata esecuzione alla Legge 281/91. È solo mettendo in campo i precetti normativi e pretendendo impegni dallle amministrazioni comunali che si può sperare di risolvere il fenomeno del randagismo” conclude il Deputato.

Infine da notare come alcuni volontari (due, tre) mi hanno accusato di voler far deportare i cani chiedendo lo sgombero della struttura che loro invece vorrebbero ristrutturare. Voglio rispondere pubblicamente: ottima iniziativa, ma nel mentre, abbiamo l’obbligo – non solo morale – di salvare questi cani da morte certa e di applicare la normativa vigente. Per i progetti c’è tempo e le risposte nell’immediatezza dovrà darle il Sindaco”.