Ieri mattina, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Patti hanno arrestato – nella flagranza del reato di truffa aggravata resistenza e lesioni a pubblico ufficiale – un 36enne ed un 46enne originari di origini catanesi che, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, con l’ormai tristemente noto raggiro del “finto Carabiniere”, avrebbero contattato telefonicamente un’anziana di Patti, riferendole che alcuni parenti sarebbero strati trattenuti in caserma per cause giudiziarie, con la conseguente richiesta di un pagamento in denaro o preziosi necessario a coprire la cauzione per l’immediato rilascio dei propri cari.
Ad operare sono stati i militari del Nucleo Operativo di Patti e delle Stazioni di Patti, Raccuja e Gioiosa Marea che, intervenuti nell’immediatezza, nelle vicinanze dell’abitazione della vittima sono riusciti a bloccare uno dei due malviventi, trovato con addosso diversi preziosi, quali anelli, orecchini, bracciali ed altro ancora, nonché 1.950 euro in banconote di vario taglio che dagli accertamenti risultavano essere stati consegnati dall’ignara anziana per il pagamento pattuito con i due presunti truffatori.
Poco distante, a bordo un’autovettura, i militari hanno individuato il presunto complice che, vistosi braccato dalle pattuglie con il verosimile intento di darsi alla fuga, ha accelerato repentinamente investendo un militare, rimasto ferito. L’uomo è riuscito ad allontanarsi e, poco dopo, abbandonata l’autovettura, si è dileguato. Diramate le ricerche, estese dalla Centrale Operativa dei Carabinieri a tutte le Forze di Polizia operanti sul territorio, il soggetto, poi identificato nel 46enne, è stato rintracciato da poliziotti del Commissariato di Patti, mentre si nascondeva all’interno di un edificio abbandonato non molto distante dal luogo dell’evento.
I due presunti truffatori sono stati pertanto condotti in caserma e, una volta formalizzato l’arresto, uno è stato condotto al carcere di Barcellona P.G. mentre l’altro è stato ristretto agli arresti domiciliari nelle loro abitazioni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’attività rientra nell’azione di contrasto dei Reparti del Comando Provinciale Carabinieri di Messina del fenomeno delle truffe agli anziani, che sinora ha consentito, dal 2024, di arrestare ben 16 persone attraverso le attività di indagine e di controllo del territorio. L’ultimo arresto era stato effettuato lo scorso 2 maggio a Sant’Agata di Militello, allorquando i Carabinieri avevano bloccato un soggetto che poco prima aveva commesso una truffa ai danni di un’anziana del luogo. Ma per combattere questi truffatori, i militari dell’Arma da tempo stanno svolgendo anche campagne informative in favore delle possibili vittime di questi gravi reati, in centri anziani, parrocchie e attraverso i media, diffondendo consigli per evitare i raggiri che hanno permesso in più circostanze di sventare numerose truffe, non andate a buon fine.
Quanto accaduto dimostra quanto sia importante parlare di questo fenomeno. Ovviamente, come più volte ripetono i Carabinieri in occasione degli incontri con gli anziani sul tema delle truffe, innanzitutto è sempre necessario precisare che le Forze di Polizia assolutamente non si rivolgono ai cittadini chiedendo denaro o preziosi per asseriti pagamenti di cauzioni o altro. Nel caso in cui si viene contattati, è fondamentale chiamare nell’immediatezza il 112, sia da parte di chi ha subito un tentativo di una truffa e sia da parte di chi, purtroppo, si è accorto di esserne stato vittima; la chiamata al numero di emergenza infatti può consentire ai militari dell’Arma e alle altre Forze di Polizia di intervenire subito e individuare con rapidità i responsabili. La collaborazione delle vittime e di tutti i cittadini informati su eventi o situazioni fraudolente diventa spesso indispensabile.