Il Comitato Invece del ponte in merito all’aumento del costo che eccede il 50 per cento del valore iniziale, interviene con una nota: “Ancora stamattina alla trasmissione “Fuori TG” di RAI 3 l’AD della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha respinto l’ipotesi che per il ponte sullo Stretto sia necessaria una nuova gara, visto che il costo del contratto è aumentato di oltre il 50%. Secondo lui, il problema non esiste perchè quel limite riguarda nuovi lavori, non aumenti di prezzo dovuti all’inflazione e per il ponte non ci sarebbero nuovi lavori né varianti: il costo del progetto è passato da 3,9 a 13,5 miliardi solo per colpa dell’inflazione.
“Ciucci è però ufficialmente smentito dal Sistema Informativo Legge Opere Strategiche della Camera dei
Deputati. Nella Scheda n. 65, infatti, si legge chiaramente che esistono tre varianti del progetto. A causa
di queste, il valore base del contratto è salito nel 2011 da 3,9 a 5,2 miliardi. E attenzione: questo
aumento è “al netto degli aggiornamenti contrattuali”, cioè non dipende dall’inflazione. È un incremento
reale dei lavori del contratto, che dovremmo attribuire proprio alle varianti che Ciucci nega.
La scheda parlamentare (vedi allegato) indica che questi aumenti derivano da tre“Atti Aggiuntivi” firmati
tra 2009 e 2011 tra la Società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink. Eppure, proprio gli Atti Aggiuntivi
del 2010 e 2011 non sono stati consegnati alla Corte dei Conti (che li aveva richiesti), né dal CIPESS né
dalla Società Stretto di Messina. Solo una coincidenza? O forse è lì che sono indicati nel dettaglio le
varianti e i loro costi? Con questi documenti secretati, tutto resta nel buio.
Fatto sta che i costi aumentano, le varianti esistono e gli atti vengono nascosti — ai cittadini, ai
parlamentari e perfino alla magistratura. Poi, quando la Corte dei Conti non approva ciò che non può
vedere, i sostenitori del ponte gridano al “golpe” e invocano nuove leggi speciali (sarebbe la quarta o la
quinta per questa opera).
Ma davvero si può pensare che l’Italia, il suo bilancio e le sue opportunità di sviluppo possano essere
sacrificati a colpi di bugie e segreti?
E davvero i cittadini resteranno a guardare, mentre si calpestano ambiente, conti pubblici e diritti?”



