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Sceglieva con cura le sue vittime: tutte donne e in età avanzata, che sorprendeva alle spalle e a cui scippava la borsa per poi liberarsene dopo aver arraffato denaro contante e carte di credito.

Solitamente pochi spiccioli per i quali era disposto a tutto perfino a provocare traumi alle malcapitate sulle quali si scagliava con violenza e senza scrupolo alcuno.

Ogni volta la borsetta è stata ritrovata abbandonata in strada e con ancora dentro le foto delle persone care, un’immaginetta sacra, l’agendina con i numeri telefonici più importanti.

Dalle carte di credito il malvivente non è riuscito a cavare un euro o perché necessario il codice di accesso o per mancanza di denaro sul conto.

A dare un’identità allo scippatore ci hanno pensato i poliziotti delle Volanti della Questura di Messina e i carabinieri della Stazione di Spadafora, dove è stato messo a segno uno dei colpi. Le indagini interforze, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, hanno permesso di ricostruire il modus operandi dell’uomo e ogni singolo episodio delittuoso realizzato.

Fondamentali i riscontri effettuati dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle zone teatro dei reati consumati e  sui tabulati telefonici; preziose le testimonianze di chi ha notato l’uomo scappare o frugare in una borsetta da donna.

Il responsabile degli scippi è DE VITA Piero, messinese, 31 anni, sottoposto sabato scorso alla misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione di braccialetto elettronico.