Condividi:

Se nel 2017 i sindaci siciliani hanno incassato circa 16 milioni e mezzo dal recupero degli imballaggi riciclabili, nel 2018 l’introito è salito a 21 milioni e 280 mila euro e davanti ci sono enormi margini di miglioramento. Plastica, carta, cartone, vetro, legno, alluminio, sono tutti materiali che possono essere recuperati ottenendo il pagamento di un corrispettivo.

Basterebbe incrementare la raccolta differenziata di pochi punti percentuali per garantire ai Comuni decine di milioni di euro di utili. Ne hanno discusso amministratori locali e funzionari dei Comuni dell’Isola oggi a Palermo in un incontro promosso dall’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, alla presenza dei vertici dei consorzi nazionali del riciclo. Nei locali dell’auditorium dell’assessorato al Territorio e ambiente, messi a disposizione dall’assessore Toto Cordaro, i sindaci hanno potuto discutere coi rappresentati dei vari consorzi di filiera per trovare soluzioni e migliorare la gestione dei rifiuti d’imballaggio e delle frazioni merceologiche similari.
“È stato un incontro volutamente operativo – afferma l’assessore Pierobon – per mettere di fronte i soggetti interessati e spiegare in maniera concreta quello che si può fare per incrementare la differenziata e migliorare la gestione del servizio. Il risultato sarebbe immediato: minori costi di smaltimento, tutela dell’ambiente, minore movimentazione sul territorio e maggiori ricavi dal sistema Conai”. L’incontro fa seguito all’accordo siglato nei giorni scorsi tra Conai e governo Musumeci per pianificare e dare impulso alla raccolta differenziata nell’Isola con particolare attenzione ai Comuni sopra i 50 mila abitanti.
Secondo gli ultimi dati certificati la Sicilia ha abbondantemente superato il 35 per cento di differenziata. Di questa fetta di rifiuti, l’11 per cento riguarda gli imballaggi recuperabili: plastica, carta, cartone, vetro, legno, alluminio. Nel 2018 ne sono state recuperate 210 mila tonnellate, il 31,8 per cento in più rispetto al 2017 quando erano state 159 mila. È l’alluminio in percentuale quello che ha registrato il maggior incremento, passando da 482 tonnellate a 619 (+ 55,41 per cento). Più ingente la quantità di carta, cresciuta da 61 mila a 73 mila tonnellate. E ancora, è aumentata la plastica quasi del 55 per cento arrivando a quota 59 mila tonnellate. Il vetro invece è cresciuto del 33 per cento circa. In aumento anche le frazioni similari del 39 per cento, anche se non sempre in questi casi vengono riconosciuti corrispettivi trattandosi di materiali simili come la carta di giornali. A livello finanziario invece gli introiti sono cresciuti del 28,2 per cento dal 2017 al 2018. Secondo Walter Facciotto, direttore del Conai, il consorzio nazionale che raggruppa i produttori e utilizzatori di imballaggi, basterebbe aumentare di 3 punti percentuali la raccolta degli imballaggi per passare da 21 milioni a 48 milioni di ricavi. Considerando poi i costi risparmiati in termini di conferimento in discarica, il beneficio finanziario totale per i Comuni siciliani salirebbe a cento milioni. “Sono risultati alla portata di tutti i Comuni” ribadisce Pierobon.
Nel dettaglio, è la plastica il materiale maggiormente recuperato e col trend maggiore di crescita. Tra il 2017 e il 2018 a Siracusa si è passati da 2 mila tonnellate a 5 mila, a Enna da 453 tonnellate a 1.748, ad Agrigento da 3 mila a 8.782. In aumento anche la carta con Siracusa, Enna e Palermo tra le province che hanno fatto registrare il maggior incremento. Il vetro recuperato è aumentato del 33 per cento con risultati che oscillano tra il 31 per cento di Trapani e il 51 di Palermo. Per l’alluminio spiccano gli aumenti di Siracusa e Ragusa.
Nel corso dell’incontro gli amministratori hanno potuto discutere nei vari stand allestiti direttamente coi responsabili dei vari consorzi di filiera sui metodi per favorire il corretto ed efficace modello di sviluppo e migliorare la gestione della raccolta differenziata dei materiali da imballaggio.