Condividi:

Il Segr. SINALP Sicilia Dr. Andrea Monteleone e il Delegato Scuola, Prof. Giuseppe Lombardo, richiamano con fermezza l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulle sempre più critiche condizioni psicofisiche che stanno colpendo il personale docente, mettendo a rischio la qualità stessa del sistema educativo.

Nel mondo della scuola non è più possibile ignorare la diffusione della sindrome da burnout, una condizione di esaurimento emotivo, stanchezza psicofisica e profonda demotivazione professionale. Tale fenomeno è alimentato non solo dal crescente carico di lavoro, dalla pressione burocratica e dalla gestione di classi sempre più complesse, ma anche da un processo di progressiva erosione dell’autorità e del prestigio sociale dell’insegnante, fenomeno che incide in modo drammatico sulla dignità professionale e sull’equilibrio psicologico di chi opera in classe.

Il docente di oggi è spesso delegittimato nel suo ruolo educativo, la sua autorevolezza viene messa in discussione con facilità da studenti e famiglie che si ergono a difensori del presunto “sapere” del figlio ope legis.
La scuola viene caricata di responsabilità educative e sociali che dovrebbero essere condivise dal territorio e dalla comunità, gli episodi di mancato rispetto, contestazioni pretestuose e aggressioni verbali, quando non fisiche, contribuiscono a un clima di costante tensione.

A tutto ciò si somma una moltiplicazione infinita di compiti sulle spalle dei docenti abbandonati a se stessi dalle istituzioni.
Compiti che travalicano la missione educativa come funzioni di mediazione sociale, supporto psicologico, gestione di conflitti, adempimenti amministrativi e burocratici che sottraggono tempo ed energie al vero obiettivo della scuola, la didattica.

Con l’aggravante che tutto questo avviene in un quadro di risorse insufficienti, strutture spesso inadeguate e un riconoscimento professionale ormai distante dal reale valore e dalla complessità del lavoro docente.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, e generano l’aumento delle assenze per disturbi stress-correlati, il calo della motivazione, la difficoltà di concentrazione, il senso di impotenza e frustrazione.
Nei casi più gravi, ciò determina l’impossibilità di proseguire l’attività lavorativa e un abbandono forzato della professione.

A fronte di questa situazione già insostenibile, risulta ancor più inaccettabile l’attuale età pensionabile fissata a 67 anni.
Pretendere che un docente, già logorato da condizioni di lavoro usuranti, da responsabilità crescenti e da un continuo processo di delegittimazione, rimanga in servizio fino a quasi settant’anni significa ignorare la realtà delle scuole italiane e rischiare di compromettere la qualità dell’insegnamento, il benessere di chi vi opera e i livelli di qualità dell’istruzione impartita ai nostri ragazzi.

Come O.S. SINALP chiediamo pertanto con urgenza che avvenga il riconoscimento della professione docente come lavoro usurante, con conseguente accesso anticipato alla pensione.
La riduzione dell’età pensionabile, intervenendo prima che il personale scolastico arrivi a condizioni di burnout conclamato, e misure efficaci di riduzione del carico burocratico sempre più invadente, per tutelare la salute psicofisica e restituire centralità alla didattica che purtroppo a causa delle tante e troppe riforme assurde ormai è in via d’estinzione.

Per porre un freno a quanto si stà verificando nel mondo della scuola chiediamo, dichiara il Delegato Scuola Sinalp Prof. Giuseppe Lombardo, che venga attivato un piano istituzionale di prevenzione, tutela e supporto psicologico nazionale, che non sia dipendente esclusivamente dall’iniziativa delle singole scuole.
Infine risulta improrogabile ed urgentissimo che si dia il via ad un serio intervento culturale e normativo per il ripristino dell’autorevolezza del ruolo docente.
Condizione questa indispensabile per contrastare la crescente perdita di prestigio della professione e garantire un clima scolastico sicuro e rispettoso delle regole e della didattica, tornando anche a bocciare per chi non vuole apprendere e studiare.

SINALP Sicilia ribadisce che non può esistere una scuola di qualità senza il rispetto, la tutela e il benessere di chi quotidianamente la fa vivere nelle aule.
La salute fisica e mentale dei docenti non può essere sacrificata per ragioni di bilancio né ignorata da chi ha responsabilità di governo, le scuole non sono aziende che debbono produrre utili e pareggi di bilancio, ma presidi culturali e didattici per i nostri giovani e quindi per il futuro di questa Nazione.

SINALP Sicilia ribadisce che voler continuare a minimizzare questi aspetti, questi allarmi, che da più parti arrivano a chi opera nel settore, o a non voler vedere questa reale emergenza, significa distruggere non solo la dignità e il benessere dei lavoratori, ma anche il futuro degli studenti e dell’intero sistema educativo dell’Italia.