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Il Gup del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, ha condannato a due anni di reclusione col rito abbreviato un giovane di Sant’Agata Militello, imputato per le accuse di stalking, diffamazione e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

La vicenda si riferisce alla scorsa estate quando il soggetto fu raggiunto da misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, una ragazza del luogo che era stata presa di mira con reiterate molestie e minacce attraverso post e commenti offensivi tramite vari profili sui social network, e quindi con appostamenti sotto la propria abitazione e nei pressi dell’attività commerciale gestita dalla madre. In altre occasioni il giovane aveva quindi proferito frasi ingiuriose alla presenza di amici e conoscenti della persona offesa.

La denuncia presentata dalla giovane, costituita parte civile nel procedimento rappresentata dall’avvocato Massimiliano Fabio, fece scattare le indagini del locale commissariato di Polizia sfociate nell’esecuzione dell’ordinanza del Gip.
Successivamente la misura fu aggravata con applicazione degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per violazione degli obblighi imposti, per essersi recato sotto casa della stessa persona offesa ed aver scattato con singolare esuberanza persino un selfie davanti al Commissariato, pubblicato sui social con tanto di frasi allusive subito dopo l’esecuzione del primo provvedimento.
A conclusione del giudizio con rito abbreviato, il Gup ha quindi riconosciuto l’imputato colpevole dei reati ascritti, ponendo a suo carico anche il risarcimento del danno alla parte civile, da liquidarsi in separata sede, nonché alla refusione delle spese processuali, con il rigetto della richiesta di sostituzione della pena detentiva.