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Siglato l’accordo coi sindacati Uiltucs Uil, Filcams Cgil e Fisascat che salvaguarda tutti gli 800 dipendenti dei supermercati Sma alle medesime condizioni contrattuali e retributive. Quasi tutti i 33 punti vendita passeranno ad alcune società legate al gruppo Arena e a insegna Decò.

“Si chiude positivamente una delle vertenze più delicate degli ultimi anni – commenta Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia – abbiamo garantito i livelli occupazionali di tutto il personale alle medesime condizioni, compresi i 22 dipendenti di Misterbianco. Con questo accordo si sancisce l’uscita definita di Sma dalla Sicilia, situazione che aveva creato molti timori tra i mille dipendenti di cui 180 sono andati in mobilità, perché molti di loro erano alle dipendenze di questa azienda da più di 30 anni”.
Con questa operazione Decò diventa leader della Gdo in Sicilia con un progetto di espansione che nei prossimi giorni vedrà anche l’acquisizione di una parte dei negozi Cambria a insegna Spaccio alimentare. Una ventina di punti vendita andranno al gruppo Arena a insegna Decò, mentre 14 negozi di dimensione più piccola passeranno alla New Fdm del gruppo Radenza a insegna Crai.
“Accogliamo con favore l’acquisizione dei punti vendita da parte del gruppo Arena – prosegue Flauto – un gruppo solido, che ha deciso di investire in Sicilia e rilanciare negozi che sembravano fuori mercato dal punto di vista organizzativo e soprattutto strutturale”.
La nuova proprietà ha assicurato un consistente piano di investimenti per ristrutturare i punti vendita della durata di circa un anno. Durante questo periodo i lavoratori saranno sostenuti dalla cassa integrazione.
Sono 33 i punti vendita interessati di cui 6 a Messina, 6 a Palermo, uno a Bagheria, 11 a Catania, 2 a Mascalucia, uno a Priolo, uno a Lentini, uno ad Acireale, uno Riposto, uno a S. Agata di Militello e due a Siracusa.
“L’accordo – spiega Flauto – ha molti elementi qualificanti. Prevede l’applicazione del contratto collettivo Confcommercio, la ridefinizione dei part-time su base volontaria, l’azzeramento delle indennità di straordinario pagate a forfettario e la retribuzione delle ore di straordinario effettivamente lavorate. In caso di chiusura punti vendita il personale sarà mantenuto in alti punti vendita limitrofi. Dal canto loro i lavoratori avranno solo 32 ore e non più 104 di permessi retribuiti annuali, un piccolo sacrificio a fronte delle garanzie conquistate e della salvaguardia di tutti i posti di lavoro alle medesime condizioni contrattuali e retributive”.