È un grido che attraversa le strade, le piazze, i quartieri. Risse, vandalismi, abuso di droga e alcool, violenza diffusa tra i minori. Milazzo, Messina, Capo d’Orlando, le Eolie, Barcellona Pozzo di Gotto. Nessun comune è immune. La mala-movida cresce. Il disagio giovanile esplode. E le istituzioni restano in silenzio. Non possiamo più aspettare.
Saverio Todaro, operatore per l’infanzia, membro della Consulta Giovanile del Comune di Milazzo e presidente di un’associazione che tutela i minori, alza la voce. La sua richiesta è chiara: l’istituzione dell’Ufficio del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza metropolitano, autonomo, indipendente, con poteri reali di intervento. Un presidio che operi nei comuni privi di Garante e collabori con quelli già dotati. La tutela dei minori non può più essere lasciata al caso o alla buona volontà.
Le immagini sono inquietanti. Risse a Milazzo e Capo d’Orlando. Vandalismo e aggressioni a Messina. Ubriaconi molesti nelle Eolie. Sanzioni e DASPO a Barcellona Pozzo di Gotto. Chiusura di locali e sospensione di licenze in città turistiche. Denunce per droga a Taormina e Giardini Naxos. Fenomeni che si ripetono, che si sommano, che minacciano la sicurezza e il futuro dei giovani. Non è cronaca isolata. È emergenza sociale diffusa.
Todaro lancia un appello senza compromessi. Prefetto, Procura per i Minorenni, Tribunale Minorile, Sindaci, Garanti locali, regionali e nazionali: ascoltate questo grido. Convocate immediatamente un tavolo tecnico interistituzionale in tutte le città della Città Metropolitana. Ascoltate i giovani. Coinvolgeteli. Garantite loro spazi sicuri, percorsi educativi, laboratori culturali e sportivi. Non c’è più tempo per azioni episodiche.
Il Garante metropolitano deve avere autonomia, fondi, risorse dedicate e poteri concreti. Deve monitorare scuole, servizi sociali, strutture sanitarie, comunità residenziali. Deve prevenire violazioni dei diritti dei minori, tutelare chi è a rischio e coordinare tutte le azioni dei comuni. Le istituzioni devono comprendere che violenza e devianza non sono fenomeni folkloristici. Sono emergenze educative, sociali, morali.
Il Prefetto deve accogliere le delegazioni giovanili. La Procura per i Minorenni deve dare priorità alle segnalazioni di rischio. Il Tribunale Minorile deve organizzare momenti di ascolto diretto. I Sindaci e i Garanti devono assicurare spazi, risorse e coordinamento. Il silenzio non è più accettabile. Ogni giorno di ritardo espone i nostri ragazzi alla violenza, alla devianza, all’abbandono.
Le piazze non possono più essere teatri di risse e vandalismo. I giovani non possono più essere lasciati soli. Il tempo delle parole è finito. È il momento dell’azione. La Città Metropolitana ha davanti a sé una responsabilità storica. Il futuro dei nostri ragazzi, il futuro della città, dipende da questa scelta.
Questo è un grido istituzionale. Un invito urgente, inequivocabile e senza compromessi. Le istituzioni hanno il dovere di agire. Subito. Perché il domani dei nostri giovani non aspetta.
 
					 
												


 
			     			 
			     			 
			     			 
			     			 
			     			
