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Diretta delle 20.30 con il sindaco De Luca alla rada San Francesco, per il blitz promesso nei giorni scorsi. Anticipato in realtà alle 18.30, puntando su un effetto sorpresa: “La nave strabordava di macchine.” Pronta l’ordinanza che renderà operativa la banca dati e il “controllo militare del territorio.”

In un crescendo rossiniano e con l’ausilio di un linguaggio colorito, nella serata di oggi il sindaco De Luca ha ripercorso le tappe della polemica partita dalla manifestazione alla rada San Francesco di giorno 23 marzo scorso. Ne ha avute per tutti, De Luca, rivolgendosi al presidente Musumeci e al Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, nonché  al ministro dei Trasporti.

Ha rivendicato tutte le azioni fatte (e le parole pronunciate) e ha riservato un attacco durissimo a Musumeci, accusandolo della scarsa presenza istituzionale nel proteggere la Sicilia in generale e Messina in particolare, sulla questione traghetti. “Presidente, posso dire che se n’è fottuto?”

Si è riferito alla contrarietà, espressa dal presidente il primo aprile scorso, alla previsione di altre corse dei traghetti, senza mai menzionare, tra l’altro, la questione della banca dati.

“Pretendo che vengano introdotte altre due corse, una la mattina e una il pomeriggio. Perché non è possibile che le persone aspettino quattro ore qui.”

De Luca, citando ordinanze ministeriali, regionali e comunali, ha rimproverato il disinteresse di Musumeci, nonostante l’attacco del Ministero dell’Interno -quello che ha detrminato come conseguenza la denuncia del sindaco per vilipendio- mettesse in dubbio le sue parole a proposito del passaggio di auto e persone nello Stretto denunciato su Facebook il 22 marzo scorso. “Io mi sono sentito offeso personalmente nel vedere come il ministero dell’Interno desse del bugiardo al mio presidente.”

Ha ripresentato la banca dati, che funzionerà, da domani, così: i pendolari si registreranno una sola volta, abbattendo i controlli del 90%. La polizia municipale sarà incaricata di verificare il codice di passaggio. Chi risultasse sprovvisto, sarà mandato indietro. Stesso discorso per gli aliscafi.
De Luca ha sollevato dubbi anche riguardo al porto di Tremestieri, promettendo di monitorare anche lì la situazione.  “L’unica cosa ottenuta  dopo il 23 marzo -ha detto il sindaco- è stato far fermare i treni a villa San Giovanni.”

“Da mercoledì 8 a Messina non si entra più. Stabilisco io le modalità di attraversamento del suolo, visto che voi -riferendosi alle istituzioni- non volete provvedere. Cosa dovevamo fare di più? Vi state dimostrando inadeguati e tutti i comportamenti che state tenendo rasentano il crimine di Stato.” Istituisce così, stando alle sue stesse parole, un controllo militare del territorio.

La “chicca” promessa nel pomeriggio dal sindaco: nel pomeriggio è sbarcato un camper proveniente dal Belgio, con a bordo una sola persona che non ha saputo giustificare l’attraversamento e ha fatto un pronostico sui dati dello sbarco delle 22.30: arriveranno al massimo una trentina di macchine. Dati confermati poco dopo: ventidue macchine e trentotto passeggeri; otto pedoni.

In aggiornamento.

Livia Di Vona