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Non è tardata ad arrivare la risposta da parte del sindaco della città del Longano, Roberto Materia, dopo la denuncia di Legambiente del Longano che ha portato all’attenzione dei sindaci di Barcellona Pozzo di Gotto  e Milazzo la grave situazione di inquinamento marino che si è venuta  a creare alla foce del Torrente Mela, nei tratti di mare ricadenti nelle frazioni di Caldá e Bastione. “Il mare compreso tra Calderà e Milazzo è diventato il deposito di tutto ciò che è stato danneggiato e travolto dall’alluvione del 10 ottobre 2015. A distanza di mesi dall’esondazione del torrente Mela siamo preoccupati per lo stato di salute delle acque marine”, aveva evidenziato ieri Legambiente del Longano, con una nota a firma del presidente Carmelo Ceraolo.

Sulla questione il primo cittadino Roberto Materia ha puntualmente risposto con un comunicato appena diffuso, in cui sottolinea come: “La stampa quotidiana di oggi dà conto dell’intervento del presidente della locale sezione di Legambiente in ordine al temuto rischio ambientale nello specchio di mare antistante la foce del torrente Mela dove giacciono immerse le carcasse degli autoveicoli e gli altri detriti trascinati dalla violenza delle acque torrentizie nel corso dell’alluvione del 10.10.2015. Sottolineando che le preoccupazioni manifestate dall’Associazione a tutela dell’ambiente sono le medesime di questa Amministrazione, – di legge nella nota – per obbligo d’informazione nei confronti dei cittadini si comunica che già all’indomani dell’evento calamitoso dell’ottobre 2015 – esattamente il 13.10.2015 – con nota sindacale prot. n. 49891 veniva richiesto alla Capitaneria di Porto di Milazzo l’esperimento delle necessarie verifiche subacquee con l’intervento di personale specializzato (sommozzatori).

Lo scopo manifesto della richiesta era – e resta ancor oggi – quello di individuare e rimuovere nei tempi più rapidi le carcasse giacenti sul fondale.

Gli uffici del Comune, anzi, hanno già predisposto anche gli interventi da eseguire per dare corso alla rimozione.

La Capitaneria di Porto ed il suo personale – in particolare modo quello del 3° Nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera di Messina – hanno fornito a loro volta la più ampia collaborazione ed eseguito diversi sopralluoghi ed immersioni nel tratto interessato.

Si tratta di interventi complessi e che comportano rischio per gli operatori subacquei.

Occorre infatti immergersi per individuare le carcasse ed ogni altro relitto presente, localizzarli con precisione e quindi provvedere alla concreta rimozione con l’utilizzo di attrezzature idonee.

La prima campagna d’immersioni ha già prodotto comunque alcuni rilievi fotografici dei fondali, sebbene non abbia consentito l’individuazione di veicoli o di altri detriti.

La scarsa visibilità sui fondali causata dai detriti trascinati dal torrente Mela e, dunque, l’esigenza di assicurare prioritariamente l’incolumità dei sommozzatori hanno sin qui impedito il completamento delle operazioni, le quali, pertanto, sono rinviate ai mesi primaverili quando la riduzione del flusso torrentizio permetterà la precipitazione dei detriti in sospensione e adeguate condizioni di visibilità subacquea nello specchio d’acqua antistante la foce del Mela.

Per la tranquillità dei cittadini si può comunque assicurare che l’intervento – come prima riferito avviato già il 13 ottobre 2015 – resta programmato come iniziativa prioritaria”.