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Scaletta Zanclea dice sì al riconoscimento delle unioni civili come Torregrotta nel 2012 e Milazzo nel 2014, promotore dell’ iniziativa il consigliere di minoranza Domenico Cifalà.  Nel corso dell ultima seduta consiliare, Cifalà ha presentato la proposta ed è stato approvato l’aggiornamento dello statuto comunale, all’ articolo 7 lettera B introducendo così il riconoscimento formale delle unioni civili, ovvero coppie di fatto al fine di contrastare ogni forma di discriminazione e garantendo l’ estensione dei servizi e delle prestazioni socio-assistenziali del comune a tutti i cittadini, comprese le coppie di fatto. La proposta è stata votata favorevolmente nell’ ultimo consiglio comunale di Scaletta Zanclea. In attesa della modifica del regolamento comunale per l’ attuazione del riconoscimento, un passo importate è stato fatto per i diritti delle coppie di fatto. Scaletta Zanclea si prepara e assere il terzo comune nella provincia ad adottare il riconoscimento e il registro delle unioni civili. Il primo fu nel 2012 il comune di Torregrotta ad avere il registro delle unioni civili. A seguire il comune di Milazzo nel luglio 2014, quando il commissario straordinario Valerio De Joannon, facente funzioni del Consiglio Comunale di Milazzo, approvò la proposta adottata dalla Giunta e presentata dall’Assessore alle Pari Opportunità, Stefania Scolaro. Iter bloccato al consiglio comunale, invece per i comuni di Barcellona P.G. e Messina. A Barcellona Pozzo di Gotto, l’amministrazione Collica nel 2013 con delibera di giunta aveva ufficializzato la delibera per l’istituzione del registro per le unioni civile. L’atto non fu mai discusso in Consiglio Comunale, fermando così di fatto l’ approvazione definitiva del registro delle unioni civili, una volta decaduta a causa della sfiducia del marzo scorso. Anche a Messina la giunta Accorinti, attende l’approvazione da un anno e mezzo. Nella città dello stretto, l’iter di proposta di regolamento per le unioni civili e il registro così come a Barcellona, si è bloccato non riuscendo a essere ancora discusso in consiglio comunale.

Eugenia Bavastrelli