Condividi:

L’associazione culturale “Fumettomania Factory” presieduta dall’Arch. Mario Benenati, in collaborazione con la Biblioteca Comunale Oasi sez. ragazzi, di Barcellona P.G. e con la responsabile, Dott.ssa Mariella Chiaramonte, lancia un progetto di alta valenza storico-culturale che vuole omaggiare l’arte e la creatività di Gianni Rodari, scrittore, giornalista, e favolista di fama mondiale, nato il 23 ottobre 1920. 

Il progetto consta di un’esposizione collettiva di disegni originali e digitali, gratuitamente visitabile dal prossimo 23 ottobre 2020 a Barcellona Pozzo di Gotto, in primo luogo per tutte le scuole della città e del comprensorio messinese, ma anche per tutti coloro che vorranno scoprire il genio di Rodari.

Le visione delle opere sarà possibile, a livello nazionale, grazie allo speciale dedicato che verrà pubblicato sull’apprezzato webmagazine Fumettomania, da anni strumento a servizio di una corretta informazione culturale legata alla nona arte, in contemporanea con l’apertura della mostra.

All’evento, di grande valenza artistica, storica e letteraria, parteciperanno autori di fumetto e illustratori, protagonisti della scena creativa italiana, i quali realizzeranno appositamente per la mostra un’illustrazione, una storia breve a fumetti o un testo legati alle favole ed ai libri di Rodari.

Al fianco dei grandi nomi del fumetto italiano e internazionale potranno essere esposte anche opere di autori locali e di studenti delle scuole di Barcellone P.G. di ogni ordine e grado, operazione che ribadisce lo stretto legale tra l’Associazione e il territorio, intesa in un’ottica culturale nazionale.

Le opere (disegnate e/o scritte) dovranno pervenire entro il 15 ottobre 2020.

Finalità della mostra è dare oggi una risposta ad una celebre domanda posta da Gianni Rodari, nel 1951, a conclusione di un suo intervento nato a seguito di una serie di attacchi di alcuni politici italiani contro il: “Accanto ai libri possono i fumetti essere uno strumento, anche secondario, in questa lotta, oggi? ”Rodari, già nel 1951, conosceva l’importanza dell’arte sequenziale quale strumento culturale. Settant’anni dopo vogliamo celebrare la capacità visionario di un uomo che ha scritto la storia della cultura italiana, destinando le proprie opere a coloro che ogni domani sono chiamati a cambiare il mondo: i bambini.