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di Alfredo Anselmo.

Barcellona Pozzo di Gotto ha deciso e si è trattato di una decisione netta, senza appello: per i prossimi cinque anni si vuol far governare dal Centrodestra unito in senso lato, dal sindaco Pinuccio Calabrò e dalla sua Giunta in senso stretto.

Grande fair play fra Mamì e Sottile da una parte e Calabrò dall’altra, con una telefonata di congratulazioni di entrambi i contendenti al nuovo primo cittadino che sta già lavorando al completamento della propria Giunta, in attesa della proclamazione ufficiale a Palazzo Longano.

Ma chi ha vinto queste elezioni?

Sicuramente ha vinto Pinuccio Calabrò, indubbiamente la figura attorno a cui ruota tutto e quella attorno alla quale, a partire da oggi, ruoterà tutto: non è certamente un figurante e come dicevamo nei giorni scorsi, riserverà sorprese. Certamente hanno vinto i parlamentari regionali e nazionali del Centrodestra, da Galluzzo a Catalfamo, da Amata a Bucalo, a Genovese. L’essersi uniti, anche se figure eterogenee, come in un Calderone, per molti potrebbe apparire un punto di debolezza, vedremo col passare dei giorni e dei mesi se questa pentola ci regalerà un piatto succulento…

Come in un Calderone, dicevamo… Non ce ne voglia nessuno ma il vincitore su tutti di queste elezioni è proprio l’on. Tommaso Calderone, vero regista dell’operazione “Alla Conquista di Barcellona!”. Da comandante vicino alle proprie truppe è sceso in campo a lottare a mani nude candidandosi in prima persona al Consiglio ed è stato un plebiscito, oltre 800 voti. Ha sfidato gli avversari a guardarlo in faccia ed a rivedersi fra cinque anni, con una Barcellona  a suo dire “rivoltata”. Quando si dice “metterci la faccia”.

Nel nuovo Consiglio Comunale siederanno ben 20 esponenti della maggioranza e soli 4 rappresentanti dell’opposizione, tante le conferme come abbiamo avuto modo di scrivere nelle scorse ore, qualcuno non ce l’ha fatta a riconfermarsi, altri siederanno sugli scranni dell’aula consiliare per la prima volta.

Qualcosa di particolare balza agli occhi: i Pini, i tanti Pini… sempreverdi, a dispetto delle intemperie. Angelita Pino, Angelo Paride Pino, Tommaso Pino, Carmelo Pino. Pino Galluzzo, Pinuccio Calabrò.

Sia esso un cognome o un nome, il Pino ha avuto un ruolo primario nella città fino a ieri, ed oggi c’è una ulteriore evoluzione, altri Pini si aggiungono, oltre al leader di Diventerà Bellissima arriva il sindaco con il vezzeggiativo “Pinuccio” e poi gli assessori uscenti Angelo Paride e Tommaso.

Un capitolo a parte merita il “nuovo” Pino, l’avv. Carmelo, persona di grande equilibrio che da qualche giorno è arrivato da Milano non perché sia un polentone, lui è barcellonese verace, bensì perché era lì a curarsi ed a lottare e da lottatore siamo certi che sarà una delle presenze più incisive nel nuovo Consiglio.

E un altro capitolo a parte merita Angelita Pino, Assessore alla Cultura uscente, il consigliere più votato fra tutti dopo Calderone e la donna più votata in assoluto: con garbo, con preparazione, col sorriso e con l’impegno quotidiano si è conquistata una stima bipartisan. Riconferma in giunta? Ruolo di prestigio in consiglio?

Domani è un altro giorno… vedremo cosa accadrà nei prossimi cinque anni in questa nostra terra popolata da tante piante “che non si seccano”: Barcellona Pozzo di Gotto, la Città dei Pini… in un Calderone. Buon lavoro al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio Comunale.