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Violenza ed aggressioni sulla madre. I Carabinieri di Barcellona Pozzo di Gotto hanno arrestato Ventura Giuseppe, classe ’82, pregiudicato, dando esecuzione a un’ordinanza emessa dal Giudice del Tribunale di Barcellona P.G., Dott. Fabio Processo, su richiesta del Sost. Proc. della locale Procura della Repubblica, Dott. Alessandro Liprino. 

L’uomo stava già scontando una pena in regime di detenzione domiciliare, poiché tratto in arresto lo scorso 25 agosto, sempre dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Barcellona P.G., poiché era stato colto mentre si accingeva a dare fuoco all’autovettura di proprietà della zia. A seguito del tentato incendio, l’uomo veniva arrestato in flagranza e sottoposto a processo con rito direttissimo. Nonostante la recente misura restrittiva, tuttavia, il VENTURA ha mantenuto un comportamento particolarmente violento anche nell’espiazione della detenzione domiciliare, cui era stato ristretto presso l’abitazione di famiglia. Secondo l’attività investigativa condotta dai militari della stessa Aliquota Radiomobile, infatti, l’uomo in questi pochi giorni trascorsi dal suo arresto, avrebbe reiteratamente vessato la madre, M. V. 55enne, minacciandola e aggredendola fisicamente in più occasioni al fine di ottenere denaro contante. Addirittura, in una circostanza minuziosamente ricostruita dai militari e dalla Procura, il VENTURA, in stato di agitazione dovuto alla smodata assunzione di sostanze alcoliche, al rifiuto della madre di dargli denaro, le avrebbe sottratto il telefono cellulare e l’avrebbe letteralmente “reclusa” nella sua stanza da letto privandola della libertà personale. La donna, dopo diverse ore, riusciva a uscire dalla stanza e ad avvisare i Carabinieri i quali, raccolti i primi elementi investigativi, dopo averla soccorsa, la trasferivano presso l’abitazione di un parente per scongiurare conseguenze più gravi.

A seguito del grave episodio venivano avviate le indagini coordinate dal Dott. Alessandro Liprino il quale, accertata la gravità delle circostanze a carico del VENTURA, decideva avanzare una richiesta di aggravamento della misura cautelare, che veniva tempestivamente accolta e disposta dal Tribunale di Barcellona P.G.. Dopo l’arresto, il secondo in appena 20 giorni, il VENURA Giuseppe veniva trasferito al carcere di Messina Gazzi.