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Di fronte a tali livelli di degrado, il mio pensiero va ai più giovani: che città stiamo consegnando loro? Quale senso civico potranno mai sviluppare se vivono in un luogo privo di regole e di decoro, dove persino le opere d’arte si perdono nell’ incuria?

Si domanda il consigliere Raffaella Campo, davanti ad una generale incuria della Città, che non risparmia neanche il centro e i suoi simboli.

E si unisce ai colleghi del suo Gruppo consiliare “Città Aperta”, Antonio Mamì e Gabriele Sidoti in una Interrogazione al Sindaco, Giuseppe Calabrò, che si è discussa ieri sera nella seduta di “Question Time”.

Più che discussa, si potrebbe dire “liquidata”, con la lettura di qualche secondo della nota dell’assessore Giuseppe Benvegna, da parte del vicesindaco, Santi Calderone, nella quale si faceva cenno a generici interventi programmati per la soluzione delle problematiche segnalate dagli interroganti.

Ma andiamo per ordine: l’interrogazione era relativa allo stato di degrado in cui versa il complesso dell’Ex Stazione e il Parco Urbano “Maggiore La Rosa”, luogo pubblico molto frequentato dai cittadini barcellonesi, soprattutto dalle famiglie e dai giovani, dove è presente un’opera d’Arte contemporanea di grande valore: “Il giardino di Proserpina” dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawua.

Secondo i consiglieri, il fatto che il parco costituisce anche uno dei pochi spazi verdi della città, attrezzato con un’area-giochi per i bambini e un’area sgambamento per i cani, che all’interno della sala conferenze si svolgono con cadenza settimanale eventi e manifestazioni di carattere culturale e sociale, comprendenti anche mostre ed esposizioni, costituirebbe motivo di maggiore cura e attenzione. Invece no.

I consiglieri denunciano che tutta l’area del parco versa in condizioni di incuria e degrado, in quanto: “Il giardino di Proserpina” è ormai quasi irriconoscibile, a causa della trascuratezza e della mancata valorizzazione; i giochi per i bambini appaiono usurati e malfunzionanti; all’interno dell’auditorium non funziona più da tempo l’impianto di climatizzazione; l’edificio della Ex stazione presenta tracce di infiltrazioni e umidità, visibili ad occhi nudo; all’interno della sala-mostre le pareti sono costellate da fori e macchie; nella parte retrostante all’edificio, i muri appaiono imbrattati da numerose scritte di carattere osceno e antisemita.

Considerato che ad un luogo pubblico così importante per la vita sociale e culturale della città, secondo gli interroganti, si dovrebbe prestare la massima cura e attenzione, al fine di tutelare il benessere degli avventori ed evitare il compiersi di atti vandalici o altri illeciti.

Da qui l’interrogazione al Sindaco per conoscere se l’Amministrazione abbia intenzione di intervenire, e in che modo, per ripristinare il decoro e la funzionalità dei suddetti luoghi, alla quale, durante la seduta consiliare, è seguita una laconica risposta dell’assessore competente, con un cenno a generici interventi risolutivi già programmati, che ha lasciato insoddisfatti i consiglieri per non aver avuto chiariti sufficientemente i termini della questione, soprattutto perché non sono stati specificati la tipologia degli interventi e i loro tempi di esecuzione.

Luigi Politi