Condividi:

Questa mattina, alla presenza di S.E. il Prefetto di Messina, con una sobria cerimonia interna svoltasi nella caserma “S. Cotugno” di via Tommaso Cannizzaro, la Guardia di Finanza di Messina ha celebrato il 246° anniversario della fondazione.

Innanzi a una rappresentanza delle Fiamme Gialle peloritane del contingente ordinario e aeronavale, nonché dei componenti dell’Associazione Nazionale dei Finanzieri d’Italia, il Comandante Provinciale, Col. t. SFP Gerardo Mastrodomenico, ha evidenziato l’importanza del messaggio del Capo dello Stato, inviato a tutti i finanzieri in occasione della ricorrenza, nel quale si esprime la riconoscenza per il prezioso contributo a difesa della sicurezza economico-finanziaria del Paese e all’osservanza delle misure di contenimento della diffusione dell’epidemia.

Cariche di significato anche le espressioni utilizzate dal Comandante Generale del Corpo – Gen. C.A. Giuseppe Zafarana – nel suo Ordine del Giorno Speciale, in cui ha ricordato alle Fiamme Gialle che “L’avvenire delle nuove generazioni, la prosperità del Paese, il benessere dei nostri concittadini dipenderanno anche dalla capacità del Corpo di contribuire, con la consueta tenacia, generosità e professionalità, alla tutela delle libertà economico finanziarie, realizzando le condizioni affinché la ripresa si sviluppi in una cornice di giustizia, equità e legalità”.

Il Comandante Provinciale ha inteso ringraziare per l’attività svolta tutto il personale che ha operato nel vasto territorio provinciale, nella consapevolezza che la valorizzazione del patrimonio identitario del Corpo sosterrà il processo di rilancio del sistema produttivo, contrastando tentativi di ingerenze criminali nel circuito dell’economia legale.

YouTube player

Video

BILANCIO OPERATIVO

Nel corso dell’ultimo anno, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha eseguito 11.599 interventi ispettivi e 340 indagini delegate dalla magistratura ordinaria e contabile, in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale.

LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, indebite compensazioni, illeciti doganali e traffici illeciti di prodotti petroliferi sono alcuni dei fenomeni più pericolosi e diffusi sul territorio nazionale su cui si sta concentrando l’attenzione Guardia di Finanza al fine di contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocata dalla grande evasione e dalle frodi fiscali, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.

Un’azione che, nel corso dell’ultimo anno, si è concretizzata nell’esecuzione di 756 interventi ispettivi e di 102 indagini delegate dalla magistratura, che hanno permesso di denunciare 109 soggetti responsabili di reati fiscali (principalmente riferibili all’utilizzo di fatture false, all’occultamento delle scritture contabili e all’omessa dichiarazione), di cui 5 tratti in arresto.

Il valore dei beni sequestrati, nella passata annualità e nei primi mesi del 2020, per reati in materia di imposte dirette e IVA supera gli 8 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro, al vaglio della competente Autorità Giudiziaria, ammontano a oltre 36,1 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 11 gli interventi eseguiti, che hanno consentito di scoprire oltre 3,6 milioni di euro di IVA evasa, anche mediante indebite compensazioni.

Non meno significativo è l’impegno del Corpo nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 115 soggetti sconosciuti al Fisco (evasori totali), che hanno evaso complessivamente 44,7 milioni di euro di base imponibile e 6,4 milioni di euro di IVA. Inoltre, sono stati verbalizzati 252 datori di lavoro per aver impiegato 885 lavoratori in “nero” o irregolari.

Ammontano, invece, a 34 gli interventi svolti nel settore delle accise, al fine di contrastare la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale mediante servizi di prevenzione nei porti e nelle rotabili maggiormente interessate dai traffici illeciti, nonché nei casi più gravi, attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria.

Complessivamente, sono stati sequestrati circa 18.667 chilogrammi di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumato in frode di oltre 19.216 chilogrammi.

Nel settore del gioco illegale ed irregolare, sono stati eseguiti 66 controlli, di cui 33 irregolari, riscontrando 88 violazioni. Inoltre, sono state concluse 3 indagini di polizia giudiziaria.

CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE
DELLA TUTELA DELLA SPESA PUBBLICA

La Guardia di Finanza ha dedicato, nel corso dell’ultimo anno, 10 Piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Si tratta di un settore strategico per il Paese, in quanto il corretto impiego dei fondi pubblici sostiene il tessuto economico nazionale, consente di affrontare le condizioni di disagio in cui possono trovarsi i cittadini e le famiglie, contribuisce a contenere l’esborso complessivo dello Stato e si traduce, in ultima analisi, in un miglioramento complessivo della qualità della spesa, permettendo che essa possa conseguire gli obiettivi cui tende: benessere, crescita e sviluppo.

724 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 86 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 5 deleghe svolte con la Corte dei Conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state circa 7 milioni di euro, mentre si attestano intorno ai 850 mila euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 144, mentre sono 27 i soggetti segnalati per violazioni di natura amministrativa.

Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello provinciale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 5 milioni di euro.

Sono attività, quelle appena sintetizzate, che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 25 milioni di euro, a carico di 57 soggetti, nonché avanzate proposte di sequestro per oltre 1,3 milioni di euro.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, all’indomani dell’introduzione del “reddito di cittadinanza”, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del beneficio, a tutela di coloro che hanno reale necessità di usufruire del sussidio. Gli interventi eseguiti hanno consentito di denunciare all’Autorità Giudiziaria 49 soggetti, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore.

Nell’ambito dei Piani operativi finalizzati alla tutela della regolarità della spesa previdenziale e sanitaria, i Reparti hanno portato a termine, in totale, 574 interventi, segnalando all’Autorità giudiziaria 137 persone.

Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di oltre 700 mila euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per circa 105 mila euro.

Passando, più in generale, al settore della tutela della legalità nella Pubblica Amministrazione, sono state denunciate 407 persone per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione.

È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di oltre 13,6 di euro.

Le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria che ha accolto le proposte di misure cautelari avanzate dai Reparti costituiscono, infatti, la concreta misura della possibilità per lo Stato di vedere ristorati i danni causati dai fenomeni di illegalità, frode, malaffare e cattiva gestione

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
ED ECONOMICO-FINANZIARIA

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema Paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cc.dd. “beni rifugio”, nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da “pericolosità economico-finanziaria”, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento, includendo la c.d. “area grigia”, rappresentata da soggetti che, pur non organici alle consorterie, si propongono quali facilitatori della penetrazione criminale nel tessuto socio/economico.

L’azione volta alla prevenzione e repressione del riciclaggio dei capitali illeciti, per impedirne l’introduzione nel tessuto economico-finanziario sano del Paese, nonché per intercettare possibili pratiche di finanziamento del terrorismo, si è fondata e continuerà sempre più a basarsi, in futuro, sul piano repressivo, nell’esecuzione di mirate indagini polizia giudiziaria e, sul piano preventivo, nell’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio.

È stata, tra l’altro, conferita priorità all’analisi di quei contesti legati alla fase emergenziale e post emergenziale, che vengono delegati con immediatezza ai Reparti competenti per i conseguenti sviluppi operativi, in relazione alla possibile connessione con tentativi di infiltrazione della criminalità nel sistema economico, alle pratiche speculative sui prezzi dei dispositivi medici di protezione individuale o alle procedure di approvvigionamento di materiale medico, nonché, in prospettiva, con l’utilizzazione delle provvidenze che saranno poste a disposizione di cittadini e imprese per superare la contingente crisi economica.

Altra importante direttrice, anche in prospettiva futura, dell’azione della Guardia Finanza, per il contrasto del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, è rappresentata dalla massima valorizzazione delle informazioni acquisite nel corso del controllo economico del territorio.

Sempre allo scopo di garantire la tutela della trasparenza e della legalità del sistema economico imprenditoriale, ulteriore priorità del Corpo continuerà ad essere quella di reprimere i reati fallimentari, societari e bancari, nonché i fenomeni usurari e di abusivismo bancario e finanziario, per salvaguardare i risparmiatori da offerte d soluzioni d’investimento non sicure.

Nel corso dell’ultimo anno, invece, con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 251 soggetti, ed ammonta ad oltre 53 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca operati hanno raggiunto, rispettivamente, la quota di 10,5 milioni di euro.

Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per oltre 10 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per oltre 160 mila euro, conseguenti allo svolgimento di 15 accertamenti nei confronti di soggetti connotati da c.d. “pericolosità economico-finanziaria”, ovvero coloro che per condotta e tenore di vita debba ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi derivanti da ogni genere di attività delittuosa, in particolare di natura tributaria, societaria, fallimentare, ecc…

Sono stati eseguiti 460 accertamenti a seguito di richieste pervenute dalla Prefettura di Messina, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

In materia di repressione del riciclaggio dei capitali illeciti, sono state sviluppate 21 indagini di polizia giudiziaria, da cui è scaturita la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 35 persone per i reati di riciclaggio e auto-riciclaggio, dei quali 12 sono stati tratti in arresto.
Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 1,1 milioni di euro, mentre sono stati effettuati sequestri su ordine della magistratura per circa 22 milioni di euro.

Con particolare riguardo al campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a circa 17 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 20 milioni di euro.

Tra le attività del Corpo svolte a tutela del mercato dei beni e dei servizi si pongono quelle – convergenti su 3 Piani operativi – a contrasto dei fenomeni di contraffazione di marchi registrati, usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti, nonché delle violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, nel 2019, i Reparti operativi hanno effettuato 91 interventi, sottoponendo a sequestro oltre 163 mila pezzi di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri.

CONTROLLO DEL TERRITORIO
E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI VIA MARE

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante, per il contrasto traffici illeciti, è assicurato attraverso un dispositivo d’intervento unitario, che prevede l’integrazione tra le diverse componenti territoriale, investigativa, aeronavale e speciale del Corpo.

Al Corpo sono state, infatti, attribuite rilevanti ed esclusive funzioni nell’ambito del compatto di specialità della sicurezza del mare e della sicurezza delle frontiere, che si traducono nell’attuazione delle direttive dell’Autorità di Pubblica Sicurezza per il mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica a mare e nella responsabilità operativi ai fini del contrasto all’immigrazione irregolare via mare, anche con riferimento all’attività svolta sotto l’egida dell’Agenzia della Guardia di frontiera e costiera europea – Frontex.

Nell’ambito del contrasto ai traffici illeciti perpetrati via mare, nell’ultimo anno, il Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina ha sequestrato oltre 11.704 chilogrammi di hashish, 6.780 chilogrammi di T.L.E., 17 natanti, arrestando 31 persone e rintracciando e soccorrendo 1.096 cittadini extracomunitari.

Parimenti, la Stazione Navale di Messina, nel comparto della spesa pubblica, ha proceduto alla denuncia di 4 soggetti per indebita percezione di contributi nel settore della Politica comune della pesca, accertando frodi per circa 150 mila euro.

IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E SICUREZZA PUBBLICA

L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato confermato, altresì, nell’ambito delle recenti direttive emanate dal Ministero dell’lnterno per la gestione delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui Corpo partecipa con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto lmpiego “AT-P.l.”.

Nel 2019, il Comando Provinciale ha impiegato complessive 4.234 giornate/persona in servizi di ordine pubblico, in occasione di manifestazioni, eventi sportivi e altri eventi.

In materia di immigrazione clandestina, nel 2019, il Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata del dipendente Nucleo PEF, a seguito di indagini svolte congiuntamente alla Squadra Mobile della Questura di Messina, ha tratto in arresto 3 presunti scafisti, tutti gravemente indiziati di aver commesso atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, dietro corresponsione di somme di denaro.

BILANCIO OPERATIVO NELLO STATO DI EMERGENZA COVID-19

A seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, il Corpo ha rivolto la propria azione contro gli illeciti economico-finanziari che, nel particolare momento che sta vivendo il Paese, destano maggiore preoccupazione: usura, riciclaggio, truffe e frodi in danno della popolazione, anche on line, pratiche commerciali scorrette e pericolose per i consumatori, manovre distorsive sui prezzi, indebite percezioni di risorse pubbliche e, più in generale, reati contro la Pubblica Amministrazione.

Oltre 20.000 le persone controllate (di cui più di un centinaio in mare), a partire dallo scorso marzo, dai Reparti dipendenti dal Comando Provinciale, con la collaborazione della Stazione Navale Messina e del Gruppo Aeronavale alla sede, per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia da Covid-19. 39 i soggetti, a vario titolo, denunciati per violazioni commesse nel periodo dell’emergenza, 222 quelle segnalate amministrativamente.

Con riguardo al contrasto all’infiltrazione della Criminalità Organizzata nel tessuto economico del paese, nei primi cinque mesi del 2020, sono stati svolti accertamenti patrimoniali nei confronti di 93 soggetti, con beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie, di valore pari a oltre 11,5 milioni di euro, proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. I provvedimenti di sequestro operati in applicazione della normativa antimafia hanno invece raggiunto, rispettivamente, la quota di oltre 10 milioni di euro.

Incessantemente è continuata la collaborazione istituzionale con l’Autorità Prefettizia, quale fulcro del sistema di prevenzione antimafia in ambito provinciale, attraverso l’esecuzione di 151 accertamenti a seguito di richieste pervenute dal Prefetto di Messina, la maggior parte delle quali riferite alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, nel medesimo arco temporale, le attività sono state svolte, in linea con l’evoluzione del contesto esterno, riservando prioritaria attenzione alle condotte più marcatamente illegali e fraudolente.

L’impegno profuso in tale comparto operativo, si è, in particolare, concretizzato con il sequestro di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro, a seguito di 6 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. Nel 2019, i sequestri di beni eseguiti in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio ammontano a oltre 15,5 milioni di euro.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, condotte ingannevoli e truffaldine.
Nei primi mesi del 2020, per i reati di contraffazione e frode in commercio nonché pe violazioni alle norme in tema di sicurezza prodotti, sono stati denunciati 18 soggetti per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci, nonché constatate sanzioni amministrative in 10 casi.

Sono state sviluppate, poi, attività a contrasto di pratiche anticoncorrenziali e di manovre e speculative commesse approfittando dell’aumento della richiesta di taluni beni.

Nel complesso, durante l’emergenza epidemiologia da Covid-19, questo Comando Provinciale, unitamente alla Componente Aeronavale del Corpo, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento del contagio, attraverso l’impiego giornaliero di circa 40 militari.