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“Ogni storia ha una sua vita e ogni vita ha mille storie. 

La mia vita è stata musica che accade, incontri di popoli, magie, racconti, mille soli splendenti e vento in faccia.

Non ho rimorsi, non ho rimpianti, la mia vita è stata tutta un’avventura. 

Finalmente, dopo tanto inutile errare, ho trovato la donna perfetta e l’ho sposata, rendendola mia per sempre, la mia compagna di vita, di viaggio e di sogni, la mia migliore amica, la mia donna, mia moglie Silvia a cui devo tanto, a cui devo tutto.

Sono padre felice di un figlio strepitoso, il migliore che si possa desiderare, con il sorriso più bello del mondo. Rocco.

Ho goduto abbestia con i migliori compagni potessi avere, la mia Banda del cuore, la nostra creatura meravigliosa dai mille colori.

In questo grande girotondo saluto e ringrazio tutti quelli che mi hanno amato e tutti quelli che ho amato, i nomi sono tanti, voi sapete chi

Un abbraccio che circonda!

Aloha!!!” 

(Erriquez)

Abbiamo voluto iniziare dalla fine… dall’ultimo saluto postato proprio qualche giorno fa da Enrico Greppi, in arte Erriquez, volto e anima della Bandabardò, scomparso il giorno di San Valentino a soli 60 anni. L’artista combatteva con un brutto male da tempo, ma la sua riservatezza e la sua energia non avevano mai permesso di far trasparire nulla all’esterno.

“Il più scatenato, roboante e colorato gruppo folk italiano in attività”, si legge aprendo il sito ufficiale della band, ed Erriquez ne rappresentava al meglio il suo spirito. Con la Bandabardò aveva da poco festeggiato i 25 anni di carriera con un grande evento al Mandela Forum insieme a tanti artisti amici, e sin dalla sua nascita, nel 1993, il gruppo era sempre rimasto fedele a se stesso e ai suoi ideali, diventando un punto di riferimento della scena musicale degli anni ’90 e non solo, tanto che ancora oggi il coro “Se mi rilasso collasso”, continua ad essere cantato da ogni generazione. Molto riservato ma solare Erriquez si è anche battuto da sempre nel sociale sposando le cause dei più deboli. Salutiamo con gratitudine un guerriero generoso e un grande Poeta.

E sono tanti i messaggi di cordoglio da parte di colleghi, amici, fans, come quello molto semplice ed al tempo stesso intensissimo di Carmen Consoli, che scrive: “Addio meraviglioso ragazzo, prezioso concentrato di generosità, saggezza e poesia. Ci mancherai.” Piero Pelù lo ricorda così: “Una partenza per San Valentino solo tu potevi  farla, ubriaco d’amore sotto le persiane, il vento in faccia, il ghiaccio nel secchio, i corvi, i gabbiani, i parrocchetti, i ricordi che rincorrono le nuvole basse e cariche, da nord est a sud per chissà dove, forse il mare. Volava tutto stanotte e c’eravate pure tu e Silvia abbracciati per aria come in un quadro di Chagall, la barba di Giove e la voce sensuale a cantare  l’amore sui tetti di Firenze. Lacio drom Erriquez. A si ribiri Silvia. Que viva la Bandabardó!”.

E chiudiamo con le parole che il musicista barcellonese Carlo Mercadante scrive sulla propria pagina Facebook: “Ho appena appreso la notizia della morte di Erriquez. Non riesco e non voglio trattenere le lacrime. Se ho deciso di cercare un pubblico per cantare le mie canzoni e non accontentarmi di cantarle nella mia stanza è perché, all’epoca, ero rimasto letteralmente fulminato da lui e dai suoi fratelli della Bandabardò. Per riuscire a far ascoltare il mio repertorio lo mescolavo con le cover della “Banda”. Era il mio modo di superare la timidezza e trovare il coraggio di stare di fronte a quelle 10 persone che mi venivano a vedere e farmi accettare. Mi facevo prendere per mano dal quel modo di stare sul palco. Ho avuto la fortuna di scambiare qualche parola, di incrociare chi ha lavorato con lui e ho scoperto la parte più genuina di questo mondo. La parte veramente e coraggiosamente “indipendente”. Il modo di raccontare, coinvolgere, comunicare… E soprattutto il senso di umanità e attenzione trasmesso. Tanto dolore oggi. Tantissimo…”.