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Abbiamo ricevuto in redazione una nota da parte del Prof. Paolo Pirri, nostro concittadino, che esprime il proprio disappunto riguardo una ricarica effettuata poco prima dalla quale lo stesso denota poca chiarezza. Pubblichiamo integralmente le parole del Prof. Pirri.

“Questo è il messaggio che mi è arrivato dalla Wind dopo aver fatto, ieri, una ricarica da 10 euro. “Ricarica Special 10euro: ti abbiamo accreditato 9euro e attivato Giga e Minuti Illimitati validi per 24 ore. Per verificare la scadenza vai su App MyWind o su Area Clienti Wind”. 1- Come prima reazione volevo subito cambiare gestore. Ma mi hanno detto che anche la VODAFONE e la TIM  si comportano allo stesso modo. 2- Mi sono sentito derubato, preso in giro e indifeso di fronte a questo nuovo ripetuto ladrocinio (non richiesto). 3- È deprimente perché, come persona e cittadino italiano, non so come difendermi e protestare per tutto questo continuo ladrocinio e non solo in questo settore.  4- Mi domando cosa fanno gli “italiani”, come si difendono e a chi si rivolgono per difendersi da questi continui impuniti soprusi. 5- Non è compito di chi ci governa  difenderci? Che stato di diritto è il nostro! 6- È  possibile che tutti viviamo nella completa rassegnazione ed accettazione supina arricchendo i sempre più numerosi approfittato? Ci ammazziamo per un parcheggio  o per una ammaccatura alla macchina  e non siamo capaci di ribellarci a tutto questo? Chi si unisce alla mia protesta?”.

La rabbia del nostro concittadino si è via via trasformata in costruttivo spirito di reazione ad un sopruso senza senso a tal punto che la vicenda ha poi avuto un lieto fine in quanto la società Wind si è vista costretta a rimborsare con un nuovo messaggio il costo di 1 euro che gli aveva praticamente derubato.

Pirri non poteva sapere che dallo scorso 19 dicembre le tre principali società telefoniche Tim, Vodafone e Wind sono finite sotto diffida dell’Agcom per pratiche scorrette in quanto decurtavano 1 euro nelle ricariche da 5 e 10 euro, che diventavano di 4 e 9, facendo pagare con quell’euro alcuni bonus come gigabyte extra sul traffico dati oppure chiamate gratis per 24 ore. Peccato, però, che gli utenti che ricaricavano il telefono non sempre richiedessero questi servizi, anzi spesso nemmeno si accorgevano dell’addebito. Si  ritrovavano però sul credito del telefono 1 euro in meno rispetto a quanto avevano pagato, come accaduto al Prof. Pirri.

Alla poca chiarezza di queste offerte aggiuntive si affiancava anche la difficile se non impossibile reperibilità di ricariche di piccolo taglio standard, ovvero senza bonus extra di un euro. Presso i rivenditori autorizzati (bar, tabaccherie, ricevitorie, edicole), infatti, non erano più disponibili, così gli utenti si trovavano costretti ad acquistare la ricarica con il bonus. Da qui la segnalazione del caso all’Autorità garante delle comunicazioni, anche da parte delle associazioni di consumatori. L’Autorità ha dato loro ragione e il 19 dicembre ha pubblicato sul proprio sito web tre delibere, ciascuna per società, Tim, Vodafone e Wind, contenenti una diffida ai tre operatori a non far pagare costi aggiuntivi sulle ricariche di piccolo taglio.

Con il bonus extra di un euro, inserito obbligatoriamente in ogni piccola ricarica, gli operatori hanno di fatto reintrodotto il costo fisso per la ricarica che era stato abolito dal decreto Bersani (d.l. 31 gennaio 2007, n. 7, convertito con modificazioni in legge 2 aprile 2007, n. 40). Il decreto aveva vietato agli operatori telefonici l’applicazione di costi fissi sulla ricarica, aggiuntivi rispetto al costo del traffico telefonico. Pertanto l’Agcom ha sollecitato Tim, Vodafone e Wind al rispetto di questa norma di legge.

Tim è stata diffidata per l’offerta Ricarica+ che toglie 1 euro dalle ricariche di 5 e 10 euro per l’attivazione di un servizio che consente minuti e giga illimitati per 24 ore, voucher per andare al cinema e la partecipazione all’estrazione di un concorso a premi.
Vodafone è stata diffidata per l’offerta Giga Ricarica che sui tagli da 5 e 10 euro decurta in automatico 1 euro per l’attivazione di un servizio che consiste in 3 Gbyte di traffico dati da utilizzare entro un mese dalla ricarica.
Wind è stata diffidata, invece, per l’offerta Ricarica Special che anche in questo caso prevede in automatico la decurtazione di 1 euro, dai tagli da 5 e 10 euro di ricarica, per l’attivazione di traffico dati e voce illimitato per 24 ore.
In tutti questi casi si tratta di servizi non richiesti dagli utenti, che si rivolgono ai rivenditori autorizzati esclusivamente per ricaricare il loro telefono con il credito per telefonate, sms e traffico dati. Inoltre, ed è quello che è più grave, si colpiscono gli utenti più deboli e con ridotta capacità di spesa, come studenti, non occupati e gli anziani che, sottolinea Agcom, acquistano ricariche di piccolo taglio a causa di una disponibilità economica limitata.

Come sottolinea Agcom, si tratta di una discriminazione delle fasce più deboli, che spesso non possono spendere per ricariche di taglio superiore o non hanno facile accesso alle ricariche via app o web. Questi costi aggiuntivi per i servizi normalmente non richiesti vengono inoltre addebitati in maniera poco trasparente.

Ancora una volta Tim, Wind, Vodafone che da sempre si professano vicini ai cittadini, ci hanno riprovato a fregarci e già da settimane anche in rete era un tam tam di proteste e critiche ed eccovi alcune testimonianze, come quella di un ragazzo italiano che vive all’estero per lavoro: “Una sola parola: schifo! Questi sono metodi mafiosi. E purtroppo siamo in Italia. Non chiamiamolo marketing per favore. All’estero questo non succede. Qui in UK non sono costretto a stipulare contratti con giga e minuti. Posso avere una sim se e quando voglio senza pagare nulla, senza traffico, completamente anonima, senza fornire nessun documento di identità, la carico se e quando voglio senza sotterfugi, senza giochetti, senza costi nascosti, senza obblighi di nessuna natura. Ma purtroppo l’Italia è l’Italia. Mi spiace tanto, il nostro paese non si smentisce mai  Gli Italiani rimasti in Italia dovrebbero ribellarsi, sono cose inaccettabili queste. A farle qui in UK o in Olanda (paesi dove ho lavorato), come minimo la gente scenderebbe in piazza incazzatissima e i centralini del call center delle compagnie telefoniche sarebbero intasatissimi da gente in cerca di “serie” spiegazioni su “furto legalizzato” di ricarica. Ma in Italia si accetta tutto. Veramente schifo.” Una ragazza dichiara sdegnata: “Vorrei sapere qual è la mente malata che si e inventata sta “furbata” per RUBARE soldi alle persone anziane o che non prestano attenzione quando chiedono la ricarica “classica” su scheda. Mi fanno schifo.” Per fortuna la gente ha aperto gli occhi smascherando l’ennesima furbata alle spalle del povero cittadino. La speranza è che non si verifichi un nuovo furto nei prossimi mesi, purtroppo siamo in Italia!