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Legambiente del Longano chiede prudenza ai sindaci del comprensorio riguardo all’installazione delle antenne wireless 5G ma non tutti gli amministratori sono d’accordo.

A causa della crescente preoccupazione per la presenza di nuove sorgenti di campi elettromagnetici, e degli eventuali danni alla salute e all’ambiente da essi provocati, il presidente di Legambiente del Longano, Carmelo Ceraolo, nei giorni scorsi ha inviato una nota ai sindaci di Rodì Milici, Terme Vigliatore, Furnari, Falcone, Oliveri, Merì, Castroreale, Fodachelli Fantina, Montalbano Elicona e Tripi, per invitarli ad “attivare dei provvedimenti in merito all’eventuale installazione nel proprio comune di nuove antenne wireless le quali comporterebbero sul territorio un inevitabile incremento di elettrosmog. Secondo Ceraolo, “in attesa di dati scientifici che confermino, o meno, gli effetti nocivi di queste nuove tecnologie e nuovi standard di quinta generazione, ogni amministratore dovrebbe prendere dei provvedimenti con l’adozione di regolamenti comunali per la localizzazione di nuove celle e, ove necessario, la delocalizzazione di quelle esistenti, anche sulla base di quanto previsto dalle varie raccomandazioni e direttive dell’Unione Europea”.

Proposta, questa, accolta da quasi tutti gli amministratori destinatari della nota. Ad avere le idee chiare in merito, intanto, è il sindaco di Furnari, Maurizio Crimi, che anticipa che nel suo paese non si istallerà nessuna antenna. “Ne abbiamo fin troppe – dichiara Crimi – Al contrario di quanto è accaduto in passato a causa del principio del “silenzio assenso”, né io, né alcun ufficio del comune potrà rilasciare autorizzazioni considerato che queste celle potrebbero arrecare danni alla salute. A tal proposito – conclude il sindaco – in attesa dell’adozione di un regolamento, non solo non autorizzerò l’istallazione di nuovi ripetitori, ma non appena sarà possibile effettuerò un accertamento sulla conformità di quelli esistenti in prossimità delle abitazioni”.

Ad accogliere l’invito alla prudenza del presidende di Legambiente del Longano anche i sindaci di Terme Vigliatore, Domenico Munafò e di Castroreale, Alessandro Portaro il quale, quest’ultimo, afferma: “Sono da sempre favorevole al progresso tecnologico purché questo avvenga nel massimo rispetto della salute dei cittadini e dell’ambiente. Relativamente al dibattito attuale rimango assolutamente cauto, in attesa di conoscere specifici e più approfonditi studi sulla classificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze e sui rischi socio-sanitari a cui si va incontro. Pertanto – conclude Portaro -, fino a quando i pericoli che sono stati ipotizzati non saranno del tutto esclusi, non darò il via libera alla diffusione della tecnologia elettromagnetica “di quinta generazione” nel territorio comunale di Castroreale”.

Dello stesso avviso anche il sindaco di Rodì Milici, Eugenio Aliberti, che ha già fatto un’ordinanza per “sospendere e negare l’autorizzazione, asseverazione, esecuzione di ogni istallazione e/o progetti relativi alla nuova tecnologia 5 G su tutto il territorio comunale”.

Ad essere in procinto di predisporre la stessa ordinanza anche il sindaco di Merì, Filippo Gervasio Bonansinga: “In via precauzionale non permetteremo alcuna istallazione di antenne sul nostro territorio fino a quando non avremo dei risultati rassicuranti dalla ricerca scientifica riguardo alle emissioni elettromagnetiche del 5G. Intanto – conclude Bonansinga – sulla base di alcune ricerche effettuate di recente sono venuto a conoscenza che in Svizzera sono in corso dei referendum per liberarsi delle antenne già presenti”.

A non porsi il problema su eventuali istallazioni, perché non ne ha necessità, è il sindaco di Montalbano Elicona, Filippo Taranto, mentre a ritenere inutile un’espressione sull’argomento è il sindaco di Falcone, Carmelo Paratore, che dichiara: “Condivido qualsiasi preoccupazione sui timori del 5G ma ritengo che quando si parla di salute pubblica dovrebbe essere il governo a tutelarci – dichiara Paratore –. Se ciò non avviene, e la questione viene demandata a cittadini e/o amministratori locali, vuol dire che il ‘dado è tratto’”.

Di avviso diverso è il sindaco di Fondachelli Fantina, Marco Pettinato: “A prescindere dall’esito degli studi sulla nocività del 5G – dichiara – non ho necessità di effettuare un regolamento comunale per la localizzazione delle celle perché dovrei essere comunque io a stabilire dove istallarle”.

Ad essere prudente sull’argomento il sindaco di Tripi, Michele Lemmo: “Fino a quando non ci saranno certezze sulla innocuità di queste nuove tecnologie di quinta generazione, da noto ambientalista e animalista quale sono, dico “no” a qualsiasi istallazione di antenne wireless – dichiara Lemmo –. Ritengo, invece, che bisognerebbe investire di più sulla ricerca scientifica per fare finalmente chiarezza su molti aspetti, spesso fra loro contrastanti, onde evitare di causare danni irreparabili proprio come avvenne negli anni ’70 con l’amianto, inizialmente considerato un prodotto rivoluzionario per scoprire poi, decenni più tardi, quanto fosse nocivo alla salute”.

Di avviso nettamente diverso è invece il sindaco di Oliveri, Francesco Iarrera, che sostiene che “in attesa di capire non possiamo regredire”. Iarrera, infatti non ritiene utile essere allarmisti: “I dati in mio possesso mi inducono a pensare che non occorra allarmarsi in assenza di rischi concreti. A tutela dei miei concittadini – dichiara Iarrera – ho richiesto pareri agli organi preposti. Qualora emergessero dubbi sulla sicurezza, non esiterò ad assumere ogni iniziativa necessaria.”

Pamela Arena