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EterNovarAnticAmoreMio è il sottotitolo dell’evento speciale “Novara ed io” che Antonella Mariasofia Suraci, amichevolmente presente come ogni anno, regalerà all’amato paese nel pomeriggio (ore 17,30) del prossimo 13 agosto 2016 presso Palazzo Salvo-Risicato.

Venti poesie dedicate ai luoghi e all’umanità di Novara di Sicilia verranno presentate e lette dalla Suraci che abbiamo incontrato, facendole l’intervista che segue e che serve da introduzione a quanto vivremo assistendo all’evento di cui stiamo parlando.

Cara Antonella intanto trova un aggettivo che ti definisca. 
“Anticamente moderna e serenamente antica…con acute punte…di alta sensibilità!”
Cosa sono per te Arte e Cultura?
“L’Arte? È il mio ritmo vitale, il mio ampio respiro, un alto Dono di Dio!… La Cultura? È la modulazione armonica, con cui approfondisco i nobili princìpi di questa aristocratica Entità che è l’ARTE, voce assoluta.. nelle varie sue forme..sublimi!”
Visto che spazi fra le varie forme d’arte pensi di poterne/volerne sperimentare di nuove? E quali?
” L’Arte che vorrei sperimentare? Il Funambolismo…per sfidar leggi d’equilibrio, ma specialmente per camminar su una lunga e dritta fune, sospesa nel Cielo, dall’Etna Mia alla Rocca Salvatesta Mia, mentre il gelido Vento delle Alte Quote sferza sul mio Viso e mi scompiglia i capelli,  ‘giungendo’ a Novara, dolce Cuore di Memoria….”
La caratteristica principale di ogni grande artista è l’umiltà. Come ti appropinqui a questo concetto? Credi di aver raggiunto traguardi importanti in campo artistico?
“Non essendo mai stata ambiziosa… credo sia importante, per me, semplicemente un sincero applauso dopo una mia buona creazione, anziché un gran clamore intorno a qualcosa che ha poco in comune con la vera Arte (come ormai, spesso avviene…nel mondo)…
Perché una persona dovrebbe venire all’evento da te organizzato? 
“Dovrebbe venir al mio evento…chi ama, tanto, qualcosa,…qualcuno o… un Luogo caro… di Memoria,… perché io parlerò d’amore…per un Luogo, a cui attribuisco un corpo ed un’anima…”
Perché  “EterNovarAnticAmoreMio”? 
“Perché questo Titolo?… È veramente così: Novara è l’eterno ed antico Amore del cuor mio…da mezzo secolo…”
Cosa rappresenta per te Novara? 
Cosa ami del tuo paese? L’amore della gente nei tuoi riguardi o l’essenza stessa del luogo?
“Prima ancor che divenisse “Borgo Più bello”, ufficialmente,…io l’avevo così “eletta”, già da bambina, quando, tornando a Scuola, dopo l’Estate, scrivevo d’esser stata in un paese esistente solo nelle illustrazioni delle Fiabe. Ho, inoltre, una cara intesa con i Novaresi (ricordo che, nata a Catania, per metà  son Reggina e per metà Novarese: da parte Materna i miei cognomi sono Fontana, Paratore, Conforto, Bolognari),… Io Sorrido ai Novaresi ed i Novaresi sorridono alla mia anima… Essi mi donano “Fiori di velluto”… che io stringo a me, con delicato Amore…”

Chiudiamo questa interessante intervista chiedendo alla nostra Antonella, “marzullianamente”, di farsi una domanda e darsi una risposta e lei non si fa pregare:
Se potesse tornare la tua amata Mamma cosa vorresti che succedesse?
“Se, fisicamente, tornasse mia Madre?!…Vorrei che leggesse, con la Sua Voce le pagine “d’Anima” che sto dedicando a Lei ed a Novara, in questi anni… Penso Sempre a mia Mamma…quando La Poesia, nel Silenzio della Riflessione, venendo dietro me con la testa china…e… posandomi una mano sulla spalla, mi consegna un foglio ed una penna…per render “eterno” qualunque mio pensiero… fino alla più alta Emozione mai detta e… mai ascoltata!”

Si chiude così l’incontro con Antonella Mariasofia Suraci che ci appare più che mai “dama d’altri tempi”; la poetessa, col suo bagaglio umanistico, da sempre ha creato, sia per la danza sia per i testi che ella stessa legge, pagine che richiamano atmosfere provenienti dalla mitologia classica passando per la cultura romantica fino ad una lettura più moderna riguardante la letteratura (musicale, artistica, ballettistica, teatrale) e che ci lascia a modo suo, con nuovissimi versi dedicati a Novara:

“I lampioni…delle strade,…nella notte Novarese, accendon la via sui passi dell’anonimo viandante…mentre…la Luna, (…il nobil lampadario dei notturni ambulacri celesti) illumina anonimi pensieri…poco prima che l’alba faccia impallidir lumi in terra e….vanitosi astri in ciel…” (A.M.S.S.)