Condividi:

Sulla futura nomina di un assessore regionale ai Beni culturali destinato alla Lega, è voluto intervenire il segretario nazionale di Vox Italia, Giuseppe Sottile, che ha inviato una lettera al presidente Nello Musumeci.

Ecco il testo integrale della missiva diretta al governatore siciliano: “Carissimo presidente Musumeci, apprendiamo che il prossimo assessore alla Cultura del Governo regionale sarà un leghista. Comprenderà come la notizia suscita non poche perplessità, se non altro per il fatto che l’Assessorato in questione in Sicilia, per suo stesso volere, viene chiamato “…dei beni culturali e dell’identità siciliana”.
Non dubitiamo che certamente sarà un siciliano a ricoprire il prestigioso incarico, senz’altro bravo, preparato e competente e che pertanto si tratterebbe solo di una suggestione di forma. Ma lei mi insegna, caro Presidente, che la forma spesso é sostanza. Anche perché un assessore, che in Sicilia vale quasi quanto un Ministro della Repubblica, non é un’entità a se’ stante, ma risponde ad una linea di partito. La Lega in questo caso, che con l’identità siciliana non c’entra proprio nulla.
Per carità, signor Presidente, lungi dalla sterile ipocrisia, siamo ben consapevoli che il manuale Cencelli é implacabile; se ne sono ben accorti anche i grillini, che – tra figuracce e inesperienza – al Governo hanno preso dove hanno potuto. Ma proprio la cultura e l’identità siciliana alla Lega?! Lei sempre così attento e austero nelle sue decisioni, non le sembra che stoni oltre misura?!
Obietterà che era l’unico assessorato al momento disponibile, dopo la scomparsa del compianto Professor Sebastiano Tusa, persona di inarrivabile spessore culturale e umano.

Non crede tuttavia si potesse, nel pieno e legittimo rispetto del manuale, effettuare un mini rimpasto, assegnando alla Lega un ruolo più consono?
Che so’, l’Assessorato dell’economia magari, dove i leghisti sono storicamente molto più bravi di noi meridionali. É solo un’idea, carissimo Presidente, uno spunto di riflessione che tutto sommato non ha neanche a che vedere con la politica ma che riguarda più propriamente la dignità dei siciliani, quella dignità troppo spesso calpestata”.