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Le associazioni ARCI Messina APS ALSA – Associazion Luciese Salute ed Ambiente Comitato Stop Veleni, Augusta Priolo Melilli Siracusa, Comitato Ambientale Melilli, AmbientiAMOciaSIRACUSA, Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e Circolo Zero Waste Sicilia A. Carmoz chiedono l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle presunte irregolarità nella Autorizzazioni delle raffinerie presenti in Sicilia.

Al Presidente del Senato della Repubblica
elisabetta.casellati@pec.senato.it
Al Presidente della Camera dei Deputati
roberto.fico@certcamera.it

OGGETTO: Petizione per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle Autorizzazioni Integrate Ambientali rilasciate alle raffinerie presenti in Sicilia

On. Presidenti,
l’art. 32 della Costituzione sancisce l’obbligo della tutela della salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Un
diritto spesso negato nelle aree più inquinate della Sicilia, dove la
popolazione subisce da decenni gli effetti di un’industrializzazione selvaggia non adeguatamente regolata. La sorveglianza epidemiologica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità
con il progetto S.E.N.T.I.E.R.I. e dal Dipartimento Epidemiologico
dell’Assessorato regionale della Salute (DASOE) evidenzia in queste aree
eccessi preoccupanti di svariate patologie potenzialmente riconducibili
all’inquinamento ambientale. Il Consiglio di Stato ha chiarito che “dal
fondamentale diritto alla salute di cui all’art. 32 Cost.” deve “discendere
un’azione amministrativa che determini il rilascio dell’A.I.A. [Autorizzazione
Integrata Ambientale, NdR] solo in condizioni che ab origine rigorosamente si
accertino come prive di qualsivoglia pericolo per la salute umana, ovvero non
ulteriormente peggiorabili per effetto dell’impianto progettato.” (Cfr. Consiglio
di Stato, Sentenza n. 163 del 20.1.2015).
Tuttavia ciò non sembra essere avvenuto adeguatamente nel caso delle
autorizzazioni rilasciate alle raffinerie presenti in Sicilia.
Anzi, quando una valutazione sanitaria è stata effettivamente condotta,
come in occasione del riesame dell’A.I.A. della Raffineria di Milazzo,
paradossalmente essa è stata accantonata. Di ciò ne dà atto il Decreto
della vigente AIA (DM 172/2018)1
, laddove si afferma che “è stato ritenuto
superato ogni parere in materia sanitaria”.
Inoltre pare che le autorizzazioni delle raffinerie siciliane siano state
spesso rilasciate in assenza della necessaria documentazione prevista
dall’art. 29-ter, comma 1, riguardo in particolare alla “identificazione degli
effetti significativi delle emissioni sull’ambiente”. Tali informazioni, di
norma contenute nell’allegato D6 alla domanda di A.I.A. (concernente la
“Identificazione e quantificazione degli effetti delle emissioni in aria”), non
sembrano essere presenti nel caso delle Raffinerie di Priolo, appaiono
gravemente carenti nel caso della Raffineria di Augusta, mentre sulla
Raffineria di Milazzo risultano essere state pubblicate solo 2 anni dopo il
rilascio dell’A.I.A. (!) https://va.minambiente.it/File/Documento/296334 Per di più, riguardo a quest’ultima, la vigente AIA risulta priva di limiti per determinati parametri su alcuni camini, come dimostrato nella verificazione recentemente disposta dal TAR di Catania. Pertanto, in considerazione del fondamentale diritto alla salute tutelato dall’art. 32 della Costituzione, si chiede l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle presunte irregolarità delle Autorizzazioni delle raffinerie presenti in Sicilia.