Condividi:

Nel venticinquesimo anniversario dalla strage del 23 maggio del 1992, l’Amministrazione comunale si unisce idealmente anche quest’anno a tutte le manifestazioni promosse in memoria di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, barbaramente uccisi dalla mafia.

“A distanza di venticinque anni da un evento ormai legato indissolubilmente al nostro patrimonio di comunità statuale, la loro testimonianza di impegno in nome della legalità é sempre più parte delle nostre coscienze.

Nel sacrificio delle vittime dell’attentato di Capaci, così come in quello del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, uccisi dopo 57 giorni, e di tutte le vittime del dovere e dell’impegno nel contrasto alla mafia, al terrorismo, alla criminalità comune e organizzata, è impresso l’alto senso dello Stato in contrapposizione ad ogni forma di illegalità.

Quella triste stagione, se da un lato ha segnato una ferita indelebile per il Paese, dall’altro ha determinato l’affermazione di una maggiore coscienza civile ed ha rafforzato l’azione di contrasto alla mafia, culminata negli arresti dei suoi vertici.

La netta ribellione delle Istituzioni e della società civile alla barbarie mafiosa si è perpetuata fino ai giorni nostri, costantemente alimentata dalla memoria storica di quanti hanno immolato la loro vita nella lotta alla criminalità organizzata allo scopo di affermare il principio di legalità, elemento fondante di ogni società civile e valore da trasmettere alle generazioni future.

Un valore, quello della legalità, che sta alla base dell’impegno di questa Amministrazione, che ne fa uno dei suoi principi ispiratori nell’attività quotidiana.

Oggi, una coscienza civile certamente più consapevole e responsabile resta la più grande eredità del Giudice Giovanni Falcone e segna la Sua vittoria contro la mafia e, al contempo, la vittoria di tutti gli altri Eroi civili che hanno dedicato la loro vita alla lotta alla mafia.

L’affermazione che “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine” resta il ricordo più importante di un Grande Italiano”.