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Sulla complessa questione dell’assegnazione delle Case popolari e della relativa graduatoria, è scontro tra l’amministrazione e l’opposizione che chiede di “annullare” per vizi procedurali  da parte degli uffici.

Sul tema dopo un articolo apparso sulla Gazzetta del Sud di ieri mattina, la giunta guidata da Roberto Materia ha voluto dare delle precisazioni attraverso una nota diffusa nella mattinata odierna.
“Nel bando datato 08.03.2013, pubblicato all’albo pretorio al n. 1085 dall’8.03.2013 al 07.05.2013, al punto 4 – Documentazione richiesta – Punto 1, Lett. c), era previsto, tra l’altro, “… il certificato dell’autorità competente attestante la consistenza e le caratteristiche dell’immobile in atto occupato dal richiedente”.
Al successivo punto 5 – Pubblicità e termini di presentazione delle domande, ultimo capoverso, si legge “… le domande inoltrata fuori dai termini del bando, o la mancata presentazione della documentazione richiesta, comporta l’esclusione dal concorso”.
Alla luce di quanto sopra, s’intende ribadire, pertanto, – si legge nella nota a firma del primo cittadino – l’inesattezza delle affermazioni contenute nell’articolo de quo in quanto non rispondenti alla realtà in relazione alle previsioni del bando pubblico citato.
Il certificato di consistenza alloggio é richiesto dal bando – peraltro in esecuzione delle disposizioni del D.P.R. 1035 del 30.12.1972 – a pena di esclusione.
Il certificato di consistenza alloggio doveva essere prodotto – come abbiamo visto a termini del bando – unitamente alla domanda di partecipazione, a pena di esclusione, entro il termine di scadenza del 7 maggio 2013.
Tuttavia, a seguito delle attività esperite, il settore tecnico, cui era stato trasmesso l’elenco delle domande di partecipazione al fine di fornire il certificato di consistenza alloggio per i concorrenti che non lo avevano allegato alla domanda di partecipazione, comunicava, infine, che dei 193 soggetti in elenco 103 avevano avuto rilasciato il certificato, 34 non erano stati reperiti all’indirizzo dichiarato, 56 non avevano neanche presentato domanda.
Per compiutezza d’informazione si precisa che le domande ulteriori rispetto alle 193 citate sono quelle relative al precedente bando del 2004 – di cui quello in argomento costituiva mera integrazione – e che esse erano già state istruite in via definitiva dagli uffici dell’I.A.C.P. .
La Commissione appositamente costituita si é dunque attenuta alle prescrizioni del bando, – conclude – valutando la documentazione comunque esistente agli atti”.