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Il consiglio comunale approva all’unanimità il Piano Triennale delle Opere pubbliche incluso l’emendamento per eliminare il progetto di finanza per l’illuminazione pubblica, proposto dai gruppi consiliari Avanti con Fiducia e PD, ma quest’ultimi non ci stanno ed attaccano il modus operandi sul tema da parte dell’ amministrazione e in particolare del sindaco. 

“Il voto all’unanimità da parte di tutti i consiglieri – si legge nella nota di Avanti con Fiducia – presenti durante la scorsa seduta di consiglio comunale in aula (26 su 30) dell’emendamento per l’estromissione del progetto di finanza sull’illuminazione pubblica dal piano triennale delle opere pubbliche dovrebbe far riflettere seriamente il Sindaco sulla gravità e pericolosità di diverse scelte, sue e della giunta che guida.
Se non fosse stato per i numerosi rilievi mossi dai gruppi consiliari di opposizione, Avanti con fiducia e Pd, il consiglio comunale avrebbe rischiato di votare un progetto con diversi vizi di legittimità.
A pesare, in particolare, le irregolarità della procedura seguita che, alla luce del nuovo codice degli appalti così come interpretato dall’ANAC, avrebbe dovuto ripartire con la presentazione di una nuova proposta. Inopportuna anche la dichiarazione di pubblica utilità del progetto da parte della Giunta, dopo che era stata avviata una selezione pubblica mai formalmente conclusa, oltre all’incongruenza della compresenza nel piano triennale di un progetto comunale con lo stesso oggetto, incompatibile con la proposta dei privati.
I rilievi sono stati presi in considerazione anche dai consiglieri di maggioranza – continuano – che avevano già contribuito alla bocciatura del piano triennale nel consiglio del 23 marzo scorso. Gravi, anche, le diffide giunte ai consiglieri da parte della ditta interessata al progetto di finanza del valore, va ricordato, di ben 14 milioni di euro, diffide che paventavano possibili ritorsioni legali nei confronti dei consiglieri per la scelta operata e che hanno tentato di esercitare una inopportuna influenza sulle libere determinazioni dell’organo politico. Da qui l’epilogo di mercoeldi sera, aggravato dall’assenza del Sindaco che si è così sottratto all’importante dibattito sul punto, con il voto unanime dei consiglieri all’emendamento che ha eliminato il progetto di finanza dal piano triennale.
Per questi motivi riteniamo particolarmente significativo, nella sua gravità, – concludono – l’atteggiamento di chiusura e di arroganza del primo cittadino, manifestato persino davanti ai rilievi fondati della sua stessa maggioranza, e che ha di fatto scaricato sui consiglieri le responsabilità di porre rimedio alle macroscopiche irregolarità riscontrate”.