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Il consigliere del gruppo misto, Angelita Pino, interviene nuovamente nel dibattito politico, stavolta in merito alla questione del cambio nella squadra assessoriale di Roberto Materia, esprimendo qualche perplessità sulle modalità e sulla scelta in base a competenze ed esperienza.

“In relazione al recente cambio di “casacche” avvenuto all’interno della Giunta comunale, – scrive in una nota l’avv. Pino – sento innanzitutto di esprimere il mio rammarico per l’abbandono dell’incarico assessoriale da parte dell’Ing. Munafò, e ciò per un duplice ordine di ragioni: da una parte, in quanto erano e sono innegabili le competenze tecniche dell’ex assessore in un settore particolarmente delicato, qual è quello dell’ambiente e urbanistica, in cui proprio la sua professionalità ed esperienza erano e sarebbero state certamente indice di garanzia per i cittadini, relativamente al rispetto dei parametri indefettibili del buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione; dall’altra parte, in quanto ritengo che, in un clima di forte precarietà com’è quello attuale, il popolo barcellonese abbia più che mai bisogno di “stabilità” sotto tutti i punti di vista, e necessiti dunque in primis di “certezze” sui nomi (già più volti cambiati per i fattori contingenti a tutti noti) di chi è stato scelto per amministrare la cosa pubblica.
In merito alla designazione del nuovo assessore, – continua il consigliere – personalmente ritengo sia sempre giusto (in quanto conforme a democrazia) “premiare” chi ha riportato un forte consenso popolare, purchè tuttavia questo criterio venga messo in pratica in generale e con tutti, e non sempre a vantaggio di una sola forza politica, com’è di fatto avvenuto con questa ennesima designazione in quota Forza Barcellona.
Relativamente, inoltre, alla notizia, già diffusa dalla stampa, circa l’imminente nomina di “esperto” dell’ex assessore Munafò, non posso che manifestare perplessità, – sottolinea nel comunicato – in quanto a mio modesto avviso chi esce dalla porta non può rientrare dalla finestra. Infatti, se le dimissioni sono state rassegnate per motivi di carattere personale, non vedo in che modo tali “impedimenti” possano essere aggirati, o addirittura scomparire, nel momento in cui si andrà a ricoprire un ruolo, parimenti impegnativo, qual è quello di esperto.
D’altro canto, non si dimentichi neppure che tale figura si colloca in un alveo operativo prettamente “tecnico”, rappresentando un quid pluris in termini di ausilio al Sindaco ed agli assessori, al cui servizio gli “esperti” mettono appunto a disposizione le proprie specifiche competenze; altra cosa sarebbe invece (pensare di) sostituirli completamente a questi, – conclude la Pino – attraverso una consapevole commistione di ruoli, al fine di colmare eventuali lacune dovute alla (incolpevole) mancanza di professionalità in un determinato settore”.