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Abbiamo incontrato nelle bellissime sale espositive della Galleria Civica “Seme d’Arancia” il poliedrico artista Giuseppe Messina e gli abbiamo posto qualche domanda sul suo “vivere l’arte” e “vivere d’arte”. Ne è venuta fuori una “Chiacchierata sull’Arte” fra un dipinto ed una scultura in ossidiana, fra una opera di grafica ed un pezzo bronzeo che racconta il mito.

– Caro Giuseppe Messina ci parli di questa sua scelta di fare una mostra in tre fasi: “In occasione dei miei 50 anni di carriera artistica gli amici del Movimento per la Divulgazione Culturale insieme a varie Associazioni del territorio hanno voluto onorarmi con questa esposizione che si pregia avere il patrocinio dell’Amministrazione del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Università degli Studi di Messina. Si è pensato di farla in tre fasi per avere la possibilità di esporre le opere di dimensioni più grandi nel Foyer e all’ingresso del Teatro Mandanici e quelle di medie dimensioni qui in Galleria mentre nel mese di marzo sarà il Villino Liberty ad ospitarmi con opere di piccola dimensione. 

– È soddisfatto da questa prima parte della mostra? “Si, moltissimo! Non mi aspettavo fosse così frequentata. Ho notato tantissimo interesse nei visitatori.

– Qualcosa che non le è piaciuto? “Confesso che mi piace molto questa domanda in quanto mi permette di chiarire che purtroppo ho notato in alcuni visitatori tantissima ignoranza nel leggere l’arte e, cosa ancor più bizzarra, da parte di gente colta dalla quale mai mi sarei aspettato ciò.”

– Ci faccia qualche esempio…“È francamente assurdo che qualcuno mi chieda se sia difficile scolpire il bronzo pensando che si tratti di un “lavoro a togliere” come avviene con la pietra o col marmo. Invece fondamentale è la fusione in fonderia. Addirittura v’è stato chi si chiedeva che tipo di olio venisse adoperato nei dipinti ad olio su tela.”

– Quale il tema principale della mostra? “Questo è il mio orgoglio, ovvero il fatto che la totalità dei visitatori ha compreso come sia “l’abbandono dell’arte e della cultura classica mediterranea” il tema della mostra. Al centro delle mie opere è certamente il recupero della cultura classica, le nostre radici di cui dobbiamo andar fieri.”

– Un messaggio bellissimo rivolto a tutti? “Proprio così. Ma principalmente rivolto alle giovani generazioni, e devo dire con mia grande soddisfazione che i giovani stanno visitando in gran numero la mostra ed è la gratificazione più bella. Anche perché vengono spontaneamente al di là delle visite delle varie scuole del territorio.”

– Qualche visitatore che l’ha più colpita? “Confesso di essermi emozionato alla visita del Prof. Pippo Labisi (Mancato premio Nobel) che è rimasto incantato (dicendosi felice di avere avuto l’occasione di poter vedere tante opere significative che lanciano messaggi di alta cultura) e del prof. Nino Quattrocchi il quale ha definito questa esposizione “un evento rivoluzionario” approfittando per scattare tantissime foto, sviscerando, soprattutto, il dipinto “Monumento all’Acqua” al quale ha scattato diverse foto dei numerosi particolari.”

– Altre sue opere che son piaciute particolarmente al pubblico? “Devo dire che un po’ tutte hanno riscosso notevoli consensi anche se qualcuno è stato interpretato non proprio correttamente e parlo dell’opera “Affresco scrostato” che ai più potrebbe superficialmente apparire come un nudo di donna, ma l’essenza del quadro sta nel muro scrostato, nella testa reclinata, e sta a rappresentare la rovina dell’opera d’arte.”

– Arte e artisti a Barcellona e dintorni, quale il suo pensiero? “Ci sono tanti valenti pittori che fanno onore alla città e dintorni, però sono critico con alcuni che dipingono, ma non hanno cognizione di ciò che producono, si parla ad esempio di astrattismo ma sappiamo realmente cosa vuol dire “astrarre”? (Tirare fuori da un insieme di realtà). Poi ci sono alcuni che sconoscono le regole che gli stessi colori dettano ed altri che, pur conoscendo come si usa in colore, non riescono a dare anima alle loro creature. L’arte è una cosa seria, un artista degno di questo nome deve dare un’anima ai propri lavori. Comunque io amo ogni forma d’arte ed ho molto rispetto di chi si adopera alla sua realizzazione.”

– Nell’opuscolo sono presenti foto di opere che non risultano esposti alla mostra. Come mai? “Sì, è vero diverse opere non sono presenti alla mostra poiché troppo pesanti ed ingombranti, come il Cristo che spezza la croce, “Omero e la musa”, che compare nel manifesto della mostra, “Circe” oppure il “Ciclope” ed altre. Comunque chi vorrà vederle può venire presso la mia abitazione di Acquaficara, ormai denominata la “Casa delle Arti”, già da anni meta di tanti visitatori”.

Si chiude così l’incontro con Giuseppe Messina, artista a tutto tondo che in modo appassionato da 50 anni produce arte ed opera per divulgare la cultura nella propria terra per una scelta d’amore che gli fa onore.