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Sabato 3 giugno 2017 alle ore 9,00 a Barcellona Pozzo di Gotto, presso il Parco Museo Jalari, si è tenuto il Convegno Distrettuale FIDAPA-BPWITALY del Gruppo di Lavoro  “Alla scoperta della nostra identità attraverso il dialetto e le nostre tradizioni popolari con particolare attenzione all’Opera dei Pupi ”. Componenti del Gruppo di Lavoro: Pina Freni (sez. Barcellona P.G.), Anna Dongarrà (sez.Enna), Maria Pia Russo (sez. Giarre Riposto), Lucia Emmi (sez. Lentini), Dominga Arcudi (sez. Messina Capo Peloro), Lorena Mangiapane (sez. Niscemi), Cenzina Oliveri (sez. Partinico), Isabella Frescura (sez. Riviera dei Ciclopi)

La Pres. della sez. FIDAPA-BPWITALY di Barcellona P.G., Maria Concetta Santamaria, nel porgere al numeroso pubblico presente i saluti di benvenuto, ha illustrato il tema del convegno evidenziando come una delle finalità dell’associazione sia proprio quella  di valorizzare le risorse del territorio e tutelare l’ambiente ed ha ringraziato la famiglia Pietrini per l’ospitalità sottolineando come il luogo si presti pienamente al tema del Convegno.

Vera Giorgianni , in rappresentanza della famiglia Pietrini, ha, a sua volta, ringraziato la Fidapa precisando che la finalità del Parco Museo Jalari  sta proprio nel recupero e nella promozione delle nostre tradizioni. L’assessore llenia Torre ha portato i saluti dell’’Amministrazione comunale e si è complimentata con la Fidapa per le iniziative di spessore di cui si fa promotrice.

Cettina Corallo Vice Presidente Distrettuale, ha ricordato quanto il tema del convegno sia stato a cuore alla Presidente Distrettuale Rosa Maria La Scola ed ha ringraziato calorosamente le socie componenti il gruppo di studio per l’impegno profuso nel porre in essere i due convegni tenutisi il primo, lo scorso anno a Partinico, e l’altro  quest’anno a Barcellona P.G. sullo stesso tema.

Giuseppina Seidita, past-Presidente Nazionale, ha ribadito l’attualità della tematica oggetto del convegno, precisando  come la cultura e le tradizioni popolari possano costituire il volano per il rilancio di un nuovo turismo

A introdurre e moderare il Convegno Pina Freni la quale, dopo aver precisate le finalità del Convegno: Recuperare la nostra “sicilianità” interiorizzando i valori della nostra cultura- Rivalutare le tradizioni popolari custodi della nostra identità e della nostra  memoria storica, ha detto:  “E’ necessario riallacciare il legame selettivo e critico con il passato, ridare ad esso voce, immagine e identità. non già per ripiegarci passivamente su di esso, quanto piuttosto per rinvigorire il presente ed infondere nei giovani speranza operativa nel futuro il futuro. La conoscenza e la valorizzazione delle risorse del territorio può diventare volano di crescita non soltanto  culturale ma economica”

Ha dato quindi la parola a Isabella Frescura la quale, con la sua relazione “Cultura e tradizioni in Sicilia: opportunità di sviluppo sostenibile”, ha approfondito il tema del turismo attuale e futuro della Sicilia, in relazione ai cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio nell’ambito del turismo e dell’economia globale. Ha sottolineato come la Sicilia, pur avendo il più alto numero di beni archeologici inseriti nella World Heritage List dell’UNESCO, e la più alta concentrazione di beni ambientali e paesaggistici, si colloca soltanto al quarto posto fra le regioni italiane per numero di presenze turistiche. Ha analizzato quindi una serie di motivi responsabili di questa paradossale discrepanza ed ha concluso dicendo che per uscire dalla crisi e fronteggiare un mercato turistico in evoluzione sono necessari processi di sviluppo che investano sul rispetto per l’ambiente e sulla valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio archeologico, culturale ed umano della Sicilia.

Maria Pia Russo con il tema da lei trattato “Dialetto e letteratura in Sicilia”, ha evidenziato che la pluralità linguistica è stata una caratteristica della letteratura italiana fin dalle origini.  Oggi il dialetto, rivalutato e valorizzato, non soltanto ha recuperato la sua dignità di lingua, ma è diventato segno tangibile di identità ed appartenenza regionale. Ha  sottolineato la commistione in letteratura tra italiano e dialetto dicendo quanto ciò sia funzionale al rinvigorimento della lingua italiana. Ha concluso  citando alcuni passi di autori siciliani contemporanei  che bene esprimono tale commistione.

L’opera dei pupi, riconosciuta nel 2001 dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità, è stata oggetto delle relazioni di Lucia Emmi e Cenzina Oliveri.

Lucia Emmi  ha parlato de “Il teatro dei pupi e la poesia che lo anima”. Partendo dalle origini di questa peculiare rappresentazione teatrale popolare che risale alla seconda metà dell’800, ha spiegato le motivazioni della sua nascita, derivanti principalmente dalle difficoltà del popolo ad accedere alle rappresentazioni teatrali, in quanto costose e riservate alle persone facoltose ed acculturate. Ha aggiunto che il teatro dell’Opera dei Pupi è più che una semplice rappresentazione di burattini, in quanto il puparo vi infonde passione e poesia, ed ogni personaggio esprime sentimenti e passioni che coinvolgono gli spettatori.

“Viaggio nell’anima della Marionetta. I pupi della scuola palermitana”. è stato oggetto della relazione di Cenzina Oliveri: “Nella marionetta, in quanto oggetto inanimato, come sono le bambole delle bambine, lo spettatore trasferisce senza pudore tutti i propri sentimenti e le sue passioni, gioie e dolori, amore ed odio Lo spettacolo delle marionette può rappresentare un momento di liberazione, di catarsi dell’anima”.
Ha illustrato quindi le caratteristiche dei pupi della scuola palermitana, ricordando la famiglia Canino pupari da più generazioni  della sua città, Partinico,  evidenziando  come il mestiere del puparo è l’insieme di artista, poeta, artigiano, abile manovratore di marionette pronto ad adattare le parole, il tono della voce a seconda del pubblico che si trova davanti.

Dominga Arcudi ha parlato del “Vestiario siciliano dal Seicento al Novecento”, mostrando alcune interessanti diapositive di stampe dell’epoca che fedelmente riportano il modo di vestire dei diversi ceti sociali della Sicilia di allora.. Oltre a costituire una rappresentazione pratica e materiale della vita dell’uomo e dei suoi rapporti sociali, ad avere dunque una valenza  antropologica, i costumi siciliani sono autentiche espressione d’arte, segno tangibile del calore e del colore della nostra terra.

Lorena Mangiapane con i suoi intermezzi poetici, magistralmente interpretando alcuni brani e poesie dei nostri autori siciliani,  ha coinvolto entusiasticamente il pubblico presente strappando calorosi applausi

A concludere la mattinata e ad arricchire il convegno la performance “Un matrimonio di contadini” messo superbamente in scena da Claudia e Paola Gemelli, tratto dall’opera del nostro storico F.Rossitto “La città di Barcellona descritta ed illustrata” la cui pagina ha letto Tania Crisafulli e la danza “Sicilianissima” a cura di di Santina Iudicello direttrice della Scuola di danza Harmony dance.

Dopo il pranzo “Sapori e profumi di Sicilia” il convegno si è concluso nel pomeriggio con la consegna di una targa ad Antonio Vasta ed a Mario Incudine, il quale purtroppo non è stato presente per motivi di saluti. Un  piccolo riconoscimento, un sentito grazie da parte della sez. di Barcellona P.G., della sezione di Enna e del Distretto Sicilia a due artisti che, con la loro arte, con la loro musica, si fanno ambasciatori nel mondo del buon nome e dei valori della nostra terra. Antonio Vasta ha omaggiato il pubblico eseguendo un pezzo tradizionale con la sua zampogna.