Condividi:

Venerdì 08 luglio 2016 si è svolto presso la Sala Conferenze del Parco Urbano “Maggiore La Rosa” a Barcellona Pozzo di Gotto il Convegno “Le ragioni del NO alla Riforma costituzionale Renzi-Boschi”, organizzato dal Dott. Cosimo Recupero che ha moderato l’incontro/dibattito intervenendo anche in qualità di relatore.

All’inizio ha evidenziato i punti di debolezza del progetto di Riforma costituzionale del Governo Renzi spaziando fra i vari punti quale ad esempio l’automaticità della presenza di Sindaci e Presidenti di Regione nel nuovo Senato, cosa che creerà sicuramente disparità e confusione. Positiva potrebbe essere l’unità Stato/Regioni con competenze ben distinte, ma è qualcosa di suscettibile di future modifiche che non si sa dove potrebbero portare. Bellissima la definizione data da Cosimo Recupero sul finire del proprio intervento: “Questa riforma rappresenta l’innalzamento del ponte levatoio fra il castello rappresentato dallo Stato e tutti noi cittadini, il popolo sempre più distante dalla Politica.”

Secondo relatore della serata è stato Amedeo Gitto, figura storica dei Socialisti barcellonesi, il quale ha affermato: “Si parla tanto di riforma epocale ma le riforme importanti sono state altre e mai è stata toccata la Costituzione.” Gitto ha fatto riferimento alla nazionalizzazione dell’energia elettrica, alla riforma della scuola aperta a tutti, alla legge urbanistica con la conseguente riqualificazione, al riordino dell’università, al referendum sul divorzio, allo Statuto dei Lavoratori, all’obiezione di coscienza, al finanziamento dei partiti, al nuovo diritto di famiglia. Sul nuovo Senato vi sono parecchie contraddizioni: “Perché ad esempio i nuovi senatori non eletti devono avere l’immunità parlamentare? Sulla Camera non c’è rappresentatività.” “In definitiva, ha chiuso Gitto, questa è una riforma dei poteri forti, un colpo alla democrazia e ai padri costituenti.”

Dopo un accenno del Dott. Recupero al sistema elettorale denominato “Italicum” ha preso la parola l’On. Maurizio Ballistreri: “È Importante fare iniziative per far comprendere l’importanza del tema, far capire che il Paese potrebbe non essere più democratico. Si rischia di consegnarsi ai pochi ed ai poteri forti.” Ha evidenziato come la Legge Acerbi è molto più democratica dell’attuale Italicum. Ha continuato: “Il nostro è un contrasto di merito sui valori ed anche di metodo, la Costituzione del 1948 fu fatta da un’ampia maggioranza. Oggi il Paese è diviso. Questo inoltre è un Parlamento delegittimato. Impera la Finanza, impedire la riforma vuol dire portare in alto nuovamente la Politica seria. In gioco c’è l’assetto della nostra società per il futuro.”

L’organizzatore del convegno Recupero ha quindi ringraziato il pubblico presente citando alcuni suoi amici presenti:  Nunziante Rosania, Felice Mancuso, Paolo Calabrò, Elena Caragliano. È seguito un interessante dibattito con alcuni interventi da parte di alcuni cittadini presenti in sala: Lucio Crupi ha chiesto che fine faranno i senatori a vita? “Rimarranno quelli in carica Monti Ciampi e Napolitano” ha risposto Ballistreri. Elena Caragliano del comitato del No di Milazzo ha detto che si avverte una mancanza di liquidità. Si è chiesta: “Si vuole il potere per il potere o il potere per i soldi?” Il giovanissimo studente universitario Ludovico Maiorana ha chiesto cosa succederà al cittadino in caso di vittoria del si o del no. La risposta è stata: “Si porranno le condizioni di una nuova dialettica democratica se vincesse il no. In caso di successo del si ci troveremmo davanti ad una svolta autocratica.”

Un incontro/dibattito importante ed in tempi in cui purtroppo l’antipolitica la fa da padrone le circa 50 presenze in sala sono un successo per chi ha organizzato. Affinché si comprenda che la Politica, quando è fatta con passione ed impegno ed è vissuta come servizio alla comunità, è qualcosa di bellissimo.