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Sembra non placarsi la diatriba che ha infuocato il dibattito politico di queste ultime settimane, sul tema della gestione del Teatro Placido Mandanici e della relativa delibera votata in settimana in consiglio comunale, da un lato il sindaco Materia plaude al voto della delibera e il presidente del consiglio invoca alla collaborazione dall’altro l’opposizione attacca metodo e contenuti.    

Sulla questione da una parte il sindaco Roberto Materia è soddisfatto dell’esito del voto in Consiglio: “Grazie al voto di larga maggioranza del Consiglio Comunale (23 voti favorevoli su 30), il Teatro Mandanici dal 6 di marzo 2016 tornerà ad essere gestito da Barcellona Pozzo di Gotto”. Il primo cittadino, sottolinea che, “la convenzione stipulata dalla precedente amministrazione con il Teatro Vittorio Emanuele terminerà perciò con la programmazione in corso che prevede peraltro iniziative artistiche di pregio. Una volta approvato il bilancio 2015, saranno resi disponibili 80 mila euro per l’emanazione di un bando volto a reperire un direttore artistico di spessore; in più -con gli stessi fondi- si darà vita a quattro laboratori artistici che verteranno su lirica, prosa, teatro e musica oltreché strutturare una essenziale attività di comunicazione e promozione. Nel 2016 invece contiamo di destinare ulteriori 100 mila euro.

Questa delibera, – continua Materia – oltreché rappresentare l’ennesimo impegno già mantenuto da Giunta e Consiglio previsto dal nostro programma elettorale, rappresenta una sfida complessa e stimolante. Confido che attraverso il lavoro dell’Ufficio Teatro Mandanici creato ad hoc, insieme alla collaborazione di chi ha a cuore la cultura nella nostra città, riusciremo a perseguire questo ennesimo importante obiettivo”.

Nel dibattito sulla gestione del Teatro Mandanici, si inserisce anche il presidente del consiglio comunale Giuseppe Abbate, invita alla collaborazione tra le parti e ad eliminare le polemiche: “La Città di Barcellona Pozzo di Gotto possiede gli strumenti e le competenze per far funzionare al meglio il Teatro Mandanici. L’obiettivo del Consiglio Comunale è di lavorare in sinergia con il Sindaco e la Giunta per avviare un modello organizzativo e culturale che valorizzi il Teatro. Non è il momento delle polemiche, bensì di cooperare al di là  degli schieramenti politici per la buona riuscita della stagione in corso. Il Teatro Mandanici non appartiene né alla destra né alla sinistra. È di tutti i cittadini”.

Mentre ancora critici appaiono i gruppi consiliari di opposizione, che hanno duramente attaccato in Cosniglio anche il metodo utilizzato. “Non c’è una programmazione, non c’è un piano dei costi, né di quelli passati né di quelli futuri! Fare questo è da irresponsabili, – hanno dichiarato i consiglieri di Avanti con Fiduucia – nei confronti soprattutto dei cittadini che si troveranno in futuro a pagare eventuali buchi nelle finanze dell’Ente. Quello che vedo è una sorta di “pasticciaccio” nato dalla fretta di sembrare più bravi e più decisionisti di quelli di prima. E soprattutto, mi rammarico per come da tutta questa vicenda viene fuori la politica culturale di un Comune, perché la Cultura dovrebbe essere super partes, non dovrebbe diventare motivo di contesa politica, e invece lo è diventata purtroppo. Il teatro vuoto alla “prima” della stagione è un dato assai significativo, con l’evento passato nell’assoluto silenzio, non un richiamo sul sito del comune, nemmeno sulla tanto attiva pagina fan del Sindaco, sui profili di assessori. Niente. Le massime cariche cittadine assenti. Allora a me viene un dubbio: per alcuni la cultura va bene ad intermittenza. Ma non è questo il ruolo che deve svolgere un amministratore: se è vero che amo il teatro io vado a teatro, io amministratore devo essere e devo apparire, io sono testimone, devo promuovere il teatro che dico di amare, non lo lascio deserto! Il teatro, cari miei, non può avere colore politico o lo si ama o non lo si ama, o lo si frequenta o non lo si frequenta, indipendentemente da chi lo gestisce, tertium non datur”.