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Nel pomeriggio di oggi, sabato 22 aprile 2017, presso la Sala convegni dell’ex Monte di Pietà (Oasi), Girolamo Sofia, archeologo, consulente gestionale del Museo Archeologico “Santi Furnari” di Tripi e Assessore alla Cultura del comune di Novara di Sicilia, ha presentato nella città del Longano il suo nuovo libro Il processo di “romanizzazione” della Provincia di Sicilia”.

Dopo l’ introduzione di Andrea Italiano, Presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” (Associazione organizzatrice dell’evento) il quale ha evidenziato come grande sia l’amicizia e la stima che lo lega a Sofia e che ha portato ad alcune collaborazioni sia nella redazione di un libro che nell’organizzazione di eventi culturali, quali ad esempio la bellissima serata al “Casalaina” nella quale Italiano presentò “Caravaggio in Sicilia”; Andrea Italiano ha affermato che questa sarebbe stata l’ultima apparizione da Presidente della Pro Loco, lanciando il messaggio importante del salvare i beni culturali e architettonici cittadini, con particolare riferimento al recente caso del Complesso monumentale dei Basiliani. A seguire è intervenuto l’Assessore Gianluca Sidoti che ha ringraziato Italiano per le tante iniziative e per questi anni alla guida della Pro Loco “Manganaro”. Altro saluto quello di Gigia Iannello, Assessore del Comune di Terme Vigliatore, che ha ricordato come la bella Villa Romana di San Biagio sia una importante testimonianza della “romanizzazione” nel nostro territorio. Italiano ha poi ringraziato Pierangelo Giambra che con la Casa Editrice ha un ruolo importantissimo sul territorio e Gaetano Mercadante che ha contribuito fattivamente alla realizzazione di questa serata e che opera con impegno in campo culturale. Quindi la lunghissima e forbita relazione dell’Arch. Mimmarosa Barresi che ha definito il libro di Sofia “opera colma di sapienza e coinvolgente lettura”. Quindi ha fatto visionare diapositive che illustravano opere della cultura romana, fra le altre un dipinto trecentesco che raffigura la presa di Corinto, una incisione in cui è raffigurato Scipione Emiliano insieme a Polibio che meditano sulle rovine di Cartagine; ha parlato dell’importanza del Tempio per far notare il rapporto fra romani e greci, quindi altre immagini della colonna tuscanica, del Tempio dedicato ad Ercole vincitore, del Tempio di Augusto a Pozzuoli, del Pantheon, della Rotunda di Jefferson. Infine l’intervento più atteso, quello dell’autore Girolamo Sofia che, vista l’ora tarda, più che la programmata relazione ha illustrato per sommi capi il perché di questo suo libro dedicato al nostro territorio che racconta, appunto, l’avvento di Roma nella nostra regione. La Sicilia era già colonizzata e vi si approvigionavano in parecchi. Arriverà Cartagine a controcolonizzare e la “Grecia di Siracusa” era l’unico muro di gomma contro l’avanzata cartaginese. L’autore ha proseguito ricordando come nel 207 a.C e nel 211 a.C. inizia il processo di romanizzazione e riorganizzazione della Provincia di Sicilia che fondamentalmente era greca per tradizione e comportamenti. Nel 211 a.C. Marcello lascia a Marco Valerio Levino il compito di riorganizzare in particolare le coste nord, est e sud. La Sicilia sotto i romani fu il “granaio di Roma”, mezzo di accrescimento agricolo mentre le altre province del Sud avviavano produzioni proprie, da menzionare ad esempio l’artigianato campano. Importante poi la viabilità, le rotte e i commerci. Possiamo affermare come il nucleo del bellissimo testo di Sofia sia certamente la parte che tratta del processo di “romanizzazione” del comprensorio fra i torrenti Patrì, Termini e Mazzarrà. In questo territorio è la Villa Romana di San Biagio in Terme Vigliatore a ricoprire un ruolo di primo piano ma non è la sola, basti pensare all’antica Abakainon, l’odierna Tripi, o anche a Longane. In conclusione Girolamo Sofia regala un importante pezzo di storia in grado di soddisfare sia i lettori appassionati che gli studiosi.