Condividi:

Mille firme raccolte, trentuno attività commerciali attivate sul territorio, per permettere ai cittadini, in questi mesi, di firmare una petizione di sensibilizzazione, organizzata dalla Associazione Genius Loci. Con una sola finalità: riaccendere un grande riflettore, dopo la manifestazione “Passaggi dell’Estate” organizzata proprio dalla Genius Loci due anni fa, sulla situazione di abbandono e di degrado in cui versano da anni i “Basiliani”.

Incuria, degrado, ruberie hanno reso, infatti, questo bellissimo complesso monumentale del ‘700 non fruibile e sempre più abbandonato al suo destino di degrado. Il 27 luglio, una delegazione dell’associazione culturale Genius Loci si è incontrata con il sindaco Dr. Roberto Materia per la consegna di un documento-denuncia sui Basiliani e di un migliaio di firme raccolte dalla stessa Genius Loci, grazie anche alla collaborazione di altre associazioni cittadine. Durante l’incontro, al quale, oltre al Sindaco, erano presenti gli assessori Ilenia Torre, Tommaso Pino e Angelo Paride Pino è stato messo in evidenza che l’intento dell’associazione è stato quello di sensibilizzare i cittadini al problema del degrado che sta investendo il complesso monumentale dei Basiliani, con l’ex Convento, di proprietà comunale, inutilizzato da anni, e la Chiesa, di proprietà della Curia Arcivescovile, chiusa da tempo e sottoposta nel corso di tantissimi anni a furti e danneggiamenti.

Queste le dichiarazioni a caldo del Presidente Dott. Bernardo Dell’Aglio: “La Genius Loci, dal colloquio di oggi, ha preso atto degli sforzi dell’Amministrazione Comunale per la riqualificazione dell’ex Convento. A tal proposito il sindaco ha informato la delegazione della nostra associazione sullo stato di avanzamento del progetto esecutivo dell’ex Convento che, una volta ottenuti i dovuti pareri, potrà essere inviato alla Regione per essere inserito in opportuni bandi di finanziamento. In riferimento alla Chiesa poi, il Sindaco ha rassicurato la Genius Loci, e tutti i cittadini barcellonesi, affermando che anche la Curia Arcivescovile e la Soprintendenza ai Beni Culturali si stanno attivando con lo stanziamento di una somma urgenza, tramite Padre Tindaro Iannello, per la messa in sicurezza del campanile colpito dal fulmine nello scorso mese di Gennaio. La Genius Loci consegnerà quanto prima una copia delle firme, accompagnate dal resoconto-denuncia, in cui versano i Basiliani, anche alle istituzioni menzionate e interessate al sito culturale.”

La Genius Loci è composta da: Luigi Lo Giudice, Daniela Motta, Marcello Crino’, Rosita Dell’Aglio, Beniamino Faliti, Giovanni Santangelo, Toni Raimondo, Emiliano Giamboi, Gaetano Mercadante, Erminio Salzano, Mimmarosa Barresi, Beppe Iacono, Franco Caliri.

Da evidenziare che nella lettera inviata agli organi istituzionali competenti la Genius Loci ha accluso oltre al migliaio di firme, una nota storica del bene in oggetto e la “denuncia” di ruberie e furti che si sono avvicendati negli ultimi anni.

Ecco una “Breve storia dei Basiliani.

L’architetto siciliano Giovan Battista Vaccarini (Palermo 1702-Milazzo 1769), nella qualità di Architetto della Deputazione del Regno, nel 1748, durante sopralluoghi in provincia di Messina, si recò anche nella frazione Gala di Barcellona, presso l’antica sede del monastero basiliano, e predispose un nuovo progetto per la costruzione del nuovo complesso monastico. Il monastero basiliano, fu costruito tra il 1776 e il 1791. Le informazioni relative al ruolo del Vaccarini nella costruzione del complesso basiliano sono frutto del lavoro dello storico dell’arte americano Erik H. Neil, il quale ha redatto una scheda per il catalogo della mostra Ecclesia Triumphas, tenuta a Caltanissetta nel 2009 (Ecclesia Triumphans,…, p. 125) dove sono riportati anche i disegni del Basile, che mostrano come il progetto originario fosse costituito da due corpi di fabbrica con corte interna e chiesa a pianta ovale al centro. In corso di esecuzione furono apportate delle modifiche: si realizzò un solo corpo, con i prospetti rispecchianti abbastanza bene il progetto originario, mentre la chiesa a pianta ovale fu modificata, sia in pianta che in prospetto. Sappiamo che il prospetto fu realizzato da Giuseppe Chindemi, poiché l’autore appose la sua firma e la data sulla parte sommitale del retro del campanile sul lato destro: “Gioseppe Chindemi fecit 1791” (cfr.: Pietro Genovese, in “Il Punto”, mensile edito a Milazzo, maggio 1979).

L’elenco delle nefandezze commesse nei confronti del Complesso monumentale dei Basiliani è abbastanza lungo. Probabilmente nessuna chiesa di Barcellona Pozzo di Gotto è stata oggetto di tanto accanimento quanto i Basiliani. L’elenco (parziale) inizia con la soppressione del 1866 dei beni ecclesiastici e con la relativa chiusura del convento e la dipartita dei monaci greci “basiliani”. L’elenco che l’Associazione Culturale “Genius Loci” propone, prosegue, in ordine sparso, con: – Il crollo del tetto della chiesa e il successivo rifacimento in cemento armato e senza il controsoffitto a volta; – La spoliazione dei beni della chiesa e la dispersione della biblioteca dei monaci; – Il rifacimento della cantoria in cemento armato, diversa dall’originale; – Il furto del tondo in marmo sul prospetto, opera del Gagini; – Il furto di una campana; – L’incursione di vandali con il danneggiamento di un gruppo statuario del Venerdì Santo; – Gli affreschi aggrediti dall’umidità; – La cripta riempita di detriti quando fu rifatto il pavimento; – La sparizione dell’acquasantiera, forse interrata nella cripta; – L’antica stradella di accesso con i gradoni in pietra stravolta dall’asfalto; – La scomparsa dell’unico ritratto esistente dell’abate Eutichio Ajello; – Il vandalismo con le scritte sui prospetti. – E come se tutto questo non bastasse, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2017 un fulmine ha colpito il campanile posto sul lato destro del prospetto, danneggiando la cornice in pietra e la copertura a tegole, e divelto la croce in ferro. Proprio sul retro di quel campanile c’era incisa sull’intonaco la firma dell’autore della facciata e la data dipinta a pennello: “Gioseppe Chindemi fecit 1791”. La scritta è andata perduta. – Nel mese di aprile del 2017 viene segnalata la scomparsa dello stemma dei Basiliani posto sulla porta d’ingresso dell’ex monastero, esistente sicuramente fino al dicembre del 2015 perché documentato da foto.