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A seguito dell’abbattimento degli alberi di pino della famiglia dei Pinus Pinea in Piazza  San Sebastiano, Legambiente del Longano ritiene che i cittadini abbiano il diritto di avere maggiori informazioni e al contempo invita il sindaco ad impegnarsi a mettere a punto uno studio ad hoc per prevedere il reale rischio. Secondo l’associazione ambientalista, “gli alberi in città sono un patrimonio ecologico importante che provvede a svolgere molti servizi ecosistemici. La notizia deve essere illustrata con chiarezza presso la cittadinanza, che sia detto quanti alberi, quali, dove e per quali ragioni, devono essere abbattuti e che siano chiarite le tempistiche dei tagli e delle sostituzioni”.

“Com’è a tutti noto, a causa delle prime piogge autunnali un albero è caduto sulle case – scrive nella nota stampa da poco diffusa – potendo provocare danni a persone o cose. Purtroppo da qui la scelta giusta o  sbagliata di abbattere quelli che possono essere al momento causa di incolumità , per ovvi motivi di sicurezza.

Molti di questi  presentano dei potenziali rischi , altre risultano pericolose, perché, in passato, sono stati  piantumati   senza tener conto del loro  sviluppo dal punto di vista della chioma nonché del l’apparato  radicale . Per questi motivi Legambiente del Longano ha fatto presente a tutte le Amministrazioni, la necessità costante di sopralluoghi e monitoraggi, da tempo infatti il problema è stato  sottoposto  agli amministratori e a gli uffici di competenza, sottolineando la necessità di provvedere con un trattamento mirato precauzionale al fine di porvi rimedio . Purtroppo il sito in cui insistono gli alberi negli anni si è dimostrato non idoneo a  tale essenza arborea  ,come del resto la cattiva gestione del verde il più delle volte praticata da persone poco competenti che hanno reso la già difficile vita degli alberi molto più vulnerabile. Pertanto, la pessima gestione con tagli che ne hanno provocato sbilanciamento , taglio di radici, e altro ancora che li hanno trasformati in pericolo pubblico. Proprio per questo al nuovo sindaco come agli altri candidati – ricorda Legambiente del Longano – avevamo mandato un vademecum di punti da tenere in considerazione per una gestione ottimale della cosa pubblica tra cui la creazione presso la casa comunale di un regolamento del verde che disciplina gli interventi sul verde pubblico e privato. Come testimoniato nel corso delle varie iniziative di denuncia  intraprese dall’associazione, la sua applicazione pratica lascia però ancora molto a desiderare, sia per la mancanza di controlli che per la scarsa conoscenza da parte dei cittadini e forse anche del personale comunale. A volte le stesse ditte incaricate dalle amministrazioni comunali eseguono inoltre interventi espressamente vietati . Per una corretta gestione del patrimonio verde è perciò necessaria l’istituzione di un servizio unico  che si occupi della gestione del verde e che abbia perciò le necessarie competenze. Assieme a questo è necessaria un’opera di informazione ai cittadini sulle corrette modalità di gestione del patrimonio verde e sulle sanzioni previste per interventi che vanno a compromettere tale patrimonio, ma non solo: si rende necessaria anche un’opera di formazione dei manutentori, in particolare modo le ditte esterne che eseguono interventi sul patrimonio pubblico devono dimostrare di avere le conoscenze specifiche per effettuare interventi corretti sul verde.”

“Pertanto,  l’abbattimento e la sostituzione, con alberi adatti alle esigenze si rende quasi necessaria  – sottolinea l’associazione – e lo diciamo con immenso dolore perché abbattere un albero non è così facile al fine di evitare che  questi alberi possano comportare rischi per l’incolumità di chi frequenta i viali, i giardini pubblici, le scuole e gli spazi verdi nei quali sorgono. Non bisogna dimenticare che gli alberi sono degli esseri viventi e come tali necessitano di un ambiente adatto, di cura per poter crescere tanto da rappresentare un’oasi di verde per una città caotica come può esserlo Barcellona Pozzo  di Gotto.  È giusta, corretta ed indispensabile un’adeguata conoscenza in materia affinchè il lavoro di piantare alberi non venga trasformato volutamente in uno strumento di propaganda che non ha nulla a che vedere con l’aspetto tecnico scientifico e con le esigenze di cui hanno davvero bisogno questi esseri viventi.

Infine Legambiente del Longano si appella al primo cittadino Roberto Materia ad un improntare uno studio ad hoc: “Affinchè il taglio degli alberi non rimanga un intervento sterile e circoscritto ad una necessità Legambiente del Longano, invita il  sindaco a fermare il taglio di ulteriori esemplari e alla fattibilità di uno studio specifico per valutarne  il reale rischio di tutte le alberature, dividendo in rischio basso, medio e alto e successivamente redire uno studio di fattibilità che prevede il taglio degli alberi solo ed esclusivamente  su sede  classificati a rischio alto e la sostituzione con alberi compatibili con la presenza urbana”.