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Il sindaco Roberto Materia torna sul dibattito riaccesosi in questi ultimi giorni, relativo alla questione dell’esclusione di Barcellona Pozzo di Gotto dalla programmazione del PO FESR 2014/2020.

“Ciascuno ha inteso dire la sua, me compreso – sebbene, mi sia concesso, per esercitare un legittimo diritto di replica – postulando l’inerzia dell’Amministrazione nella tutela dei legittimi interessi della comunità.

Questo è il dato di partenza. In verità la dialettica che si è aperta mi conduce a tornare sull’argomento per qualche precisazione. La delibera n. 267 del 10.11.2015, con la quale la Giunta Regionale ha adottato il PO FESR 2014/2020 – peraltro “emanata” con sintetico decreto presidenziale del 13.11.2015, a sua volta pubblicato nella G.U.R.I. n. 9 del 26.02.2016 (pagg. 10 e 11) – si compone di quattro burocratiche pagine e di 480 (quattrocentoottanta!) pagine allegate.

In una, o poco più, di queste 480 pagine si rinvengono gli argomenti -spiega Materia – secondo cui per qualcuno Barcellona Pozzo di Gotto resterebbe esclusa dall’assegnazione delle risorse del PO FESR.

Ma come ho avuto modo di evidenziare nel mio precedente comunicato del 26 aprile, il PO FESR 2014/2020 è stato “apprezzato” dalla Giunta Crocetta già con la delibera n. 181 del 21.07.2015, precisamente nell’elaborazione del 17.06.2015, con contenuti pressoché identici. Si tratta di un documento formato a conclusione di un percorso durato alcuni mesi ed iniziato nel 2014!

Per quel che mi riguarda ribadisco che il 17 giugno 2015 (soltanto quel giorno!) venivo eletto sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre nel corso del 2014 esercitavo – con soddisfazione – la mia professione di medico dentista.

Torno a chiedere allora: chi in quel periodo avrebbe dovuto istituzionalmente rappresentare (e tutelare!) gli interessi della comunità barcellonese?

Comunque sia, credo che una lettura meno emotiva e più ponderata di quelle circa 500 pagine di allegati – continua – alle deliberazioni della Giunta Regionale – come ho fatto io in questi giorni – avrebbe consentito a chiunque di realizzare come né Barcellona Pozzo di Gotto né altri Comuni per così dire intermedi (30.000-50.000 abitanti) resteranno fuori dalla programmazione PO FESR, atteso che nella sezione del documento di programmazione dedicata agli interventi per la coesione territoriale é esplicitamente previsto che essi “… intendono prendere in carico anche il peculiare cluster di città che hanno elaborato un Piano Strategico e/o un Piano Integrato di Sviluppo Urbano (PISU) nel precedente periodo di programmazione … . Nei confronti di tali comuni … si rendono necessari interventi di completamento delle politiche territoriali fin qui attuate … . Lo strumento di intervento sarà quello di una procedura dedicata, … da formalizzare in un Accordo di Programma che ne disciplini anche l’attuazione”.

Barcellona Pozzo di Gotto ricade in tale previsione. E poiché ho la vocazione – credo normale in un rappresentante istituzionale – a dialogare con tutti, tramite la deputazione regionale ho inteso confrontarmi col Direttore Generale del Dipartimento della Programmazione, Dr. Falgares, il quale non solo mi ha rassicurato, ma mi ha anche anticipato un invito ufficiale presso il Dipartimento per la prossima settimana. Per il particolare impegno in questa attività, ringrazio gli On.li Santi Formica e Beppe Picciolo.

Posso dunque ragionevolmente auspicare -conclude il sindaco –  che la seconda Città della provincia di Messina non subirà alcuna penalizzazione nell’ambito della futura programmazione negoziata”.