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Il partito Democratico di Barcellona sembra sempre più spezzettato in varie correnti e circoli, dopo che nella serata di ieri si era concluso il tavolo tecnico con la scelta ufficiale di sostenere Giuseppe Turrisi come candidato del centro moderato con l’appoggio di una parte del partito e delle liste a sostegno come Sicilia Democratica, Democratici per Barcellona, Autonomisti, Noi ci siamo per Barcellona, Fuori dal coro e Libera Barcellona, oggi arrivano le distanze del dirigente Francesco Russo e addirittura le dimissioni del presidente Francesco Speciale.

Distanziati dalla scelta di Giuseppe Turrisi anche i Democratici Riformisti che fanno riferimento alla regione all’On Giuseppe Picciolo e in provincia a Santino Calderone.

“In un momento in cui la nostra comunità paga a caro prezzo la conflittualità politica generata dalla recente amministrazione, chiusa in se stessa, e refrattaria alla valorizzazione delle istanze provenienti dalle più svariate componenti della società civile, – si scriveva nella nota stampa inviata ieri sera – riteniamo di avere il dovere morale di spenderci in prima persona nell’intento di unire, e non di disgregare, offrendo un’alternativa rispetto al vecchio modo di gestire la cosa pubblica”. Il dato sembrava tratto riguardo alla scelta del candidato: “Consci della delicatezza dell’attuale momento di transizione, dopo esserci debitamente e responsabilmente confrontati per generare un percorso comune e redigere un programma nell’interesse dei cittadini, abbiamo ritenuto di individuare nella persona dell’avvocato Giuseppe Turrisi la figura più consona al fine di riunire tutte le forze democratiche, moderate, cattoliche, liberali e progressiste del tessuto sociale barcellonese. Da domani, chiusa questa prima fase di individuazione di un candidato condiviso e condivisibile, – continua la nota – alla luce della sua comprovata esperienza e del suo enorme entusiasmo dimostrato all’idea di impegnarsi per la nostra comunità, saremo in prima linea, su tutto il territorio, mettendoci in contatto diretto con i cittadini, coinvolgendoli in questo nuovo progetto e rimanendo aperti al dialogo con quelle forze politiche che volessero intraprendere una fattiva e concreta collaborazione nell’esclusivo interesse di Barcellona”.

In chiusura le firme dei referenti a sostegno di tale candidatura, con la maggioranza dei circoli del Pd, Giuseppe Benvegna e Sergio Calderone per Sicilia Democratica, i Democratici per Barcellona Pozzo di Gotto con Roberto Isgro’, Salvatore Coppolino per #Noicisiamo per Barcellon@, Enzo Raffa e Filippo Marte per il Movimento Autonomisti, Rosario Catalfamo e Pino Galluzzo per Libera Barcellona e Pinuccio Calabrò per l’associazione Fuori dal coro.   Ma la scelta aveva lasciato strascichi e insoddisfazione durante la riunione e già da giorni si paventava nel centro sinistra la candidatura nel Pd dell’avv. Giovanni Munafo’ pronto a mettersi in gioco sostenuto da altri circoli.

In sostanza, la decisione del Partito Democratico di sostenere la candidatura di Giuseppe Turrisi, insieme alle forze moderate del centro, è arrivato in un clima poco disteso e coeso, dove solo 3 circoli su 4 hanno appoggiato la scelta di turrisi con il placet anche del segretario provinciale Basilio Ridolfo alla luce dei numeri.

Ma a risentirne è stato prima il segretario del Pd locale Russo insieme al circolo 1 nelle scorse settimane dato per certo come principale candidato sostenuto anche dai Dr e dal Movimento dell’ex assessore Cosimo Recupero, che già dal comunicato di stamane ha fatto capire di non condividere la scelta di Turrisi con la possibilità di si sostenere un candidato antagonista.

“Onorato del grande apprezzamento giunto coraggiosamente nei confronti miei e del PD da parte dei Democratici Riformisti, – scrive il dirigente Pd Francesco Russo – voglio puntualizzare anche a nome del Presidente del Partito Franco Speciale e del Presidente del 1 Circolo Domenico Floramo e di tutti i suoi iscritti che l’accordo siglato stasera sul candidato Giusi Turrisi non e’ stato da noi condiviso nella riunione di direttivo del partito svoltasi stasera e conclusasi alle ore 22 alla presenza del Segretario Provinciale e dei tre deputati regionali. Ribadiamo la nostra disponibilità a portare avanti un progetto su un programma condiviso di centrosinistra. Devo infine smentire – evidenzia Russo in chiusura – la notizia di stampa da cui risulta che l’accordo su Turrisi sia stato da me sottoscritto che invece non risulta a verità non avendo nemmeno io partecipato alle ultime due riunioni del cosiddetto tavolo di coalizione”.  Al momento attuale stando così la situazione dentro il Pd barcellonese, il rischio sempre più concreto è che il partito si presenti diviso tra circoli e anime del partito.

In definitiva, da una parte la maggioranza del Pd, con i circoli di riferimento a Roberto Isgrò, Pippo Biondo e Nicola Barbalace, scelgono e appoggiano Turrisi, mentre il circolo di Russo, Speciale e Floramo potrebbero virare tutto sull’ avv. Munafò, pronto a scendere da outsider per un progetto di centrosinistra per il Pd insieme all’area Civati e  una componente dell’associazione Big Bang .

E arrivano i primi segni di implosione dentro il Pd con le dimissioni del presidente ed ex sindaco Francesco Speciale, che comunica la sua decisione affidandosi alla sua pagina di Fb: “Alla luce degli ultimi avvenimenti politico-amministrativi che hanno visto il Direttivo comunale del PD prendere decisioni importanti, senza alcun preventivo coinvolgimento dell’ assemblea dei circoli, di cui sono Presidente; Considerato che tali decisioni, relative alla sfiducia al Sindaco e ad alleanze politiche in vista della prossima consultazione elettoral, divergono totalmente dalla linea politica finora tenuta dal partito, naturalmente collocato nell’area di centro-sinistra; Ritenuta incompatibile la mia presenza in un direttivo di cui non condivido le attuali scelte politiche;

RASSEGNO le mie irrevocabili dimissioni dalla carica di Presidente e membro del Direttivo del PD, riservandomi totale autonomia su scelte che eventualmente prendero’ sempre coerentemente con quanto la mia persona ha rappresentato politicamente e amministrativamente per la citta’ di Barcellona.Si tratta di una vera implosione del partito, che frammenterà l’elettorato del Pd, con conseguenze che solo l’urna potrà chiarire”. Lo stato di confusione della politica del Longano continua, con un Pd praticamente spaccato su candidato e visioni di programma e forse anche di alleanze di coalizione, mentre a destra si fa sempre più insistente il nome di Giuseppe Sottile, ex consigliere con Centro Destra Barcellona e primo firmatario della mozione di sfiducia. Mentre rimane in bilico la candidatura di Roberto Materia.