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A seguito dell’approvazione del Piano per l’Utilizzo del Demanio Marittimo passato con il sostegno dei voti della maggioranza nell’ultima seduta consiliare, interviene con una nota di forte disappunto il Movimento Città Aperta. 

“Con l’adozione preliminare del Piano per l’Utilizzo del Demanio Marittimo l’Amministrazione Calabrò ha, ancora una volta, fatto scelte al ribasso – si legge in una nota diffusa –  dimostrando di non avere alcuna visione del futuro di Barcellona Pozzo di Gotto.

La Giunta e la sua maggioranza consiliare hanno infatti approvato un piano senza particolari spunti progettuali e, cosa ben più grave, hanno rimandato alle fasi future la risoluzione delle criticità presenti per la determinazione della dividente demaniale, scaricando sui proprietari delle abitazioni del litorale l’onere, anche economico, di presentare in fretta e furia osservazioni che dimostrino la legittimità dei fabbricati di loro proprietà e rinviando la progettazione per queste zone definite “incerte”.
Nella seduta consiliare del 30 settembre sono stati bocciati tutti gli emendamenti, proposti dal Movimento Città Aperta, calpestando le legittime istanze dei consiglieri e della cittadinanza di vedere un fronte mare più adatto alle esigenze dei disabili e di chi vuole fare sport e più “green”, potenziando la mobilità ciclabile ed elettrica ed escludendo nuove strade aperte al traffico.
L’Amministrazione, che ha affidato un incarico esterno per redigere il piano, ha presentato un PUDM che fotografa l’esistente, quando avrebbe potuto coinvolgere da subito i cittadini e gli uffici tecnici per rettificare a monte la linea di demarcazione del demanio e poter progettare in modo compiuto l’area demaniale perfettamente definita.
Ma il coinvolgimento dei cittadini è stato rifiutato sin dall’inizio e in questo l’Amministrazione ha trovato la sponda di una maggioranza consiliare insipiente, totalmente prona ai desiderata della Giunta, che ha avuto anche l’ardire di bocciare un emendamento che prevedeva l’obbligo di introdurre servizi di accompagnamento al mare dei disabili e di installazione di giochi inclusivi nei parchi gioco del litorale, per non parlare della previsione di una strada carrabile che dovrebbe passare sulle dune di fronte alle case di Spinesante.
Tutte proposte bocciate pregiudizialmente senza che, dall’altra parte venisse una proposta, un’idea, salvo il solito berciare per giustificare la propria inutile presenza in aula. Sono giorni come questo, e decisioni come questa, che spiegano perché Barcellona Pozzo di Gotto è destinata alla decadenza, schiava di una classe politica autoreferenziale che ha, come unico e solo obiettivo, quello di impiantare un costante mercato alla ricerca dei voti necessari alla prossima rielezione. E, nel frattempo, Barcellona muore”.