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La consigliere comunale del gruppo Città Aperta, Raffaella Campo, denuncia lo stato di degrado in cui riversano gli istituti scolastici della città del Longano all’avvio dell’anno scolastico 2021-2022. 

“Quello che sta iniziando è il terzo anno scolastico dell’era Covid-19. Non è più possibile agire in emergenza, – scrive in una nota la Campo – le misure intraprese dal Governo nazionale sono infatti volte a garantire un ritorno in classe, in presenza e in sicurezza.

Nel solo 2020 sono stati spesi per interventi di adeguamento nelle scuole primarie cittadine più di 200.000 euro. Per l’a.s. 2021/22 sono giunti e giungeranno nelle casse comunali circa 550.000 euro e molti di più in quelle della Città metropolitana di Messina.
Nel marzo scorso, con una mozione votata all’unanimità, il Consiglio comunale aveva chiesto l’attivazione di una cabina di regia al livello provinciale per affrontare in modo sinergico i problemi relativi a tutte le Scuole ricadenti nel nostro Comune. Tra le altre cose, si chiedeva di porre fine allo scandalo delle locazioni passive procedendo all’adeguamento delle numerose strutture comunali disponibili. Una ricognizione dei plessi, infatti, faceva emergere una cattiva utilizzazione degli spazi pubblici disponibili. Si chiedeva altresì di programmare per tempo gli interventi di diserbo e cura degli spazi esterni, per favorire la didattica all’aperto.
La Giunta Calabrò, disattendendo l’indirizzo del Consiglio, ha scelto di andare in direzione opposta. Nella seduta di Question Time del 7 settembre scorso, abbiamo appreso che il grosso dei fondi sarà nuovamente destinato all’affitto di nuovi locali e al noleggio di tensostrutture.
Quel che stupisce è come la Pandemia non abbia minimamente scalfito il modus operandi degli amministratori di Palazzo Longano che, in perfetta continuità con il passato, preferiscono “bruciare” i fondi pubblici in interventi-tampone, senza avere nessuna visione complessiva e senza porsi obiettivi a lungo termine.
Drammatico constatare poi come neppure l’ordinario sia stato fatto, come dimostrano le condizioni delle aree esterne di molti plessi cittadini, non fruibili dai bambini.
Esempio emblematico di questa assoluta incapacità amministrativa è la struttura scolastica di Via Ettore Maiorana, utilizzata solo per metà e per l’altra metà lasciata ai rovi e all’incuria”.