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C’ è una terra in Sicilia in cui Cosa Nostra ha spadroneggiato per anni. Tanti ettari di terreno che le cosche sono riuscite ad affittare per anni con una semplice autocertificazione e che sono stati lasciati incolti: eppure, i contributi dell’Unione Europea sono stati incassati regolarmente. Così sono state guadagnate somme impensabili. Un affare che si aggirerebbe, solo in Sicilia, in circa tre miliardi di euro negli ultimi 10 anni.

È stato Giuseppe Antoci a svelare i contorni di questo business realizzando un protocollo di legalità che è diventato legge dello Stato. Antoci stava per pagare con la vita questo suo sforzo: nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2016 alcuni sicari hanno messo a segno un attentato ai suoi danni, dal quale è uscito illeso grazie all’auto blindata e all’intervento degli uomini della scorta.

In un libro, La mafia dei pascoli, Antoci ha raccontato a Nuccio Anselmo de La Gazzetta del Sud la sua esperienza. Per delineare meglio il contesto di queste vicende Anselmo ha messo in risalto le dinamiche attraverso le quali la mafia è riuscita a conquistare, con il silenzio, il piombo e la complicità delle Istituzioni, un pezzo di Sicilia.

Domani giovedì 30 maggio alle ore 17.30 all’Auditorium San Vito di Barcellona Pozzo di Gotto si terrà l’incontro con Giuseppe Antoci e Nuccio Anselmo che vedrà la partecipazione del procuratore di Barcellona Pozzo di Gotto Emanuele Crescenti e sarà moderato da Maria Teresa Collica.