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Un successo straordinario quello di domenica pomeriggio all’Auditorium San Vito di Barcellona Pozzo di Gotto per “Il libro in scena” di Patrizia Zangla, la storica e scrittrice i cui saggi hanno raggiunto alte vette nel panorama culturale nazionale e internazionale.

In un auditorium stracolmo, il pubblico si è lasciato trasportare in un viaggio negli anni ’70 che ha tratteggiato vent’anni della nostra storia- “vent’anni che hanno segnato un periodo di cambiamento culturale, interclassista e internazionale”- assistendo in religioso silenzio a questa trasposizione scenica singolare, intensa e originalissima. La sala vibrava di energia come raramente accade, mentre si metteva in scena un lavoro brillante e autorevole come il saggio – I Neri e i Rossi, le trame segrete- da cui ha tratto la sua origine.
Definita “La storica dalla scrittura chiara e avvincente”, in questo esperimento culturale artistico di puro sperimentalismo, l’Autrice -nell’insolita veste di sceneggiatrice e regista- ha centralizzato l’evento sulla lettura del testo.
In uno scenario di grande suggestione e di forte emozione -punteggiato dai giornali, dai documenti e dai filmati- si sono avvicendate le varie scene in cui i bravissimi attori -Ivan Bertolami, Salvo Sacco, Giuseppe Pollicina- si sono cimentati in letture di grande patos. Molti i passaggi appassionanti come l’ultima lettera di Moro alla moglie, letta da Bertolami e il testo “Io so” di Pasolini letto da Sacco. Così “I Giovani”- Claudia Gemelli, Riccardo Rao, Stefano Stagno, Paola Gemelli, Michele Rotella, Giulia Mazzeo- in tipico abbigliamento degli anni 70, hanno saputo in modo convincente, deciso e vigoroso rappresentare la bellezza e la drammaticità del tempo.
In un incalzante succedersi di scene che hanno narrato il passaggio dal Sessantotto agli anni di piombo, contrassegnati dalla bomba di Piazza Fontana e dall’uccisione di Aldo Moro, si sono armonicamente incastonate le musiche, accuratamente scelte dalla storica e magistralmente arrangiate ed eseguite dal Mo Giovanni Sangiovanni. Di grande patos l’assolo al violino in cui il maestro ha eseguito “Alla fiera dell’est”. Intensa l’esibizione della ballerina Alessia Biondo che ha ballato mentre l’Autrice leggeva la tragica morte del poeta Pier Paolo Pasolini e la performance di un celebre pezzo di Joan Beaz della giovanissima cantante Viviana Battista.
Le letture, le musiche, i filmati d’epoca, le immagini e gli accostamenti di argomenti rapidi e inaspettati hanno ricostruito l’atmosfera del periodo e coinvolto la platea che si è fatta trasportare nel viaggio nella storia fino all’esplosione del lungo applauso finale.

È stato questo un importante progetto sostenuto da sponsor sensibili e generosi il cui principale è stato il DOP bar tipico siciliano e inoltre La MoraSiciliana Spa e l’Associazione culturale Macondo, Maimone Srl, Studio Iannelli Radiologia e tanti altri contributi minori, come ha precisato Annamaria Imondi che si è detta onorata di aver presentato la serata. Puntuale la gestione organizzativa dell’evento da parte della Noproblem Srl di Domenico Arcoraci.
Per l’evento, nel piazzale attiguo all’Auditorium sono state esposte automobili degli anni ’70 fornite dalla “Concessionaria Gemelli” e da “La Zappa e il lombrico” di Barcellona. “Nobile”-come ha riferito Felice Mancuso (direttore dell’Accademia musicale)- l’iniziativa voluta dalla scrittrice rivolta ai presenti in sala che potevano lasciare un contributo libero a sostegno della più antica Associazione di Barcellona, l’Accademia musicale “Nino Pino Ballotta”.
Come aveva detto in conferenza stampa la Zangla: “Portare sulla scena un saggio sulla lotta armata e il terrorismo negli anni di piombo è una bella sfida sia per l’argomento sia per la formula scelta. Vorrei regalare un’emozione e far pensare perché la nostra è un’epoca distratta e sciatta”.
Sfida che oggi, possiamo dire, è straordinariamente riuscita.